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Saluti romani ad Acca Larentia. Scoppia il caso: ira Pd. FdI: "Ipocriti"

di redazione politica

Polemiche sulle modalità con le quali a Roma domenica 7 gennaio si è tenuta la commemorazione per la strage di via Acca Larentia

Saluti romani ad Acca Larentia, opposizioni all'attacco: "Siamo nel 2024 ma sembra di essere a Roma nel 1924"

Non sono passati inosservati (e come avrebbero potuto?) i saluti romani alla commemorazione della strage di via Acca Larentia, testimoniati dalle impressionanti immagini di centinaia di braccia tese e grida “Presente!”. Ad agitarsi, per prime, le opposizioni, che hanno fermamente condannato quanto accaduto nella Capitale.

GUARDA IL VIDEO: Saluti romani davanti la sede di Acca Larenzia in ricordo dei militanti uccisi

“Roma, 7 gennaio 2024 e sembra il 1924. Presenteremo un’interrogazione al ministro Piantedosi, quel che è accaduto non è accettabile. Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte, come dice la Costituzione”, scrive su Facebook la segretaria Pd Elly Schlein postando il video.

Questa è una vergogna inaccettabile in una democrazia europea”, accusa il leader di Azione Carlo Calenda. “In Germania arrestano chi fa il saluto romano. È accaduto a due italiani all’Oktoberfest. Da noi no. Accade ogni volta quando i fascisti commemorano Acca Larentia. Il fascismo è un crimine che va perseguito sempre. Le organizzazioni fasciste vanno sciolte”, incalza Sandro Ruotolo della segreteria Pd. Mentre il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca assicura che “nessun saluto romano” si è visto alla cerimonia istituzionale, a cui ha partecipato deponendo una corona d’alloro insieme all’assessore di Roma Capitale Miguel Gotor.

 

"Non è in discussione l'umana pietà per i morti e neanche la condanna della violenza politica di ieri e di oggi. Tutta, senza distinzione. Ma il saluto romano, fatto in occasione del ricordo di Acca Larentia, è esso stesso simbolo di morte, violenza e sopraffazione. Per questo dovrebbe essere condannato in primo luogo dalle forze politiche. Tutte. Chi non lo fa è complice". Lo scrive sui social network il deputato Pd, Nicola Zingaretti.

"Siamo indignati per i saluti romani di fronte all'ex sede dell'Msi di via Acca Larentia, a Roma e non capiamo come sia stato possibile che si sia permessa questa sceneggiata fascista. La glorificazione e la celebrazione di simboli e gesti inneggianti al fascismo sono inaccettabili e vanno contro i valori fondamentali della democrazia e della convivenza civile. Presenteremo un'interrogazione urgente al ministro Piantedosi affinché si faccia luce su come abbia consentito lo svolgersi di questi inquietanti avvenimenti e sulla necessità di adottare misure concrete per contrastare ogni forma di organizzazione illegale che promuova ideali fascisti". Così in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli.

I saluti romani visti ieri sera a Roma durante la commemorazione della strage di via Acca Larentia "sono scene inaccettabili e il fatto che queste scene siano ripetute nel corso degli anni non giustifica che nessuno faccia niente". Lo dice a L'Aria che tira su La7 il leader di Italia viva, Matteo Renzi. "Un mese fa - ricorda - un loggionista della Scala è stato identificato dalla Digos di Milano, ora si deve decidere a che gioco si gioca. Tolleranti verso chi fa apologia del fascismo e intolleranti con chi dice 'Viva l'Italia antifascista'?".    Per Renzi è necessario che "la presidente del Consiglio dica che si tratta di immagini sbagliate. Tra un post su Ferragni e una discussione su Delmastro o su Lollobrigida, riuscirà a dire mezza parola? Noi - conclude - la aspettiamo".

Acca Larentia:FdI,sinistra ipocrita, si commemora dal '78

"Su Acca Larenzia si abbatte la solita ipocrisia della sinistra. È dal '78 che si commemorano, anche con il rito del 'presente', dei ragazzi uccisi da un commando terroristico di estrema sinistra. Un caso rimasto senza giustizia. In tutto questo tempo la sinistra è stata varie volte al potere, ma finge solo oggi di scoprire la commemorazione. Finora, anche sotto i governi Pd, si è reputato di non intervenire per impedirla. Curioso che abbia cambiato idea solo ora. Utilizzare il ricordo della tragica morte di tre ragazzi ammazzati dall'odio comunista per fare bieca propaganda è squallido e vigliacco". Lo afferma una nota di Fdi.

Comunità ebraica, ad Acca Larentia oltraggio inaccettabile

"Il saluto romano è un insulto e un oltraggio inaccettabile, in particolare alla memoria di tutte le vittime del nazi-fascismo. Per noi ebrei di Roma, quel gesto, per il suo valore simbolico, è come versare sale sulle nostre ferite, significa lutti e sofferenze che si rinnovano attraverso le generazioni. È un controsenso ritenere che possa essere un omaggio adeguato a una commemorazione". Così il presidente della comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun, commenta quanto avvenuto ieri durante la commemorazione della strage di Acca Larentia.

Acca Larentia: FdI,sinistra ipocrita, si commemora dal '78

"Su Acca Larenzia si abbatte la solita ipocrisia della sinistra. È dal '78 che si commemorano, anche con il rito del 'presente', dei ragazzi uccisi da un commando terroristico di estrema sinistra. Un caso rimasto senza giustizia. In tutto questo tempo la sinistra è stata varie volte al potere, ma finge solo oggi di scoprire la commemorazione. Finora, anche sotto i governi Pd, si è reputato di non intervenire per impedirla. Curioso che abbia cambiato idea solo ora. Utilizzare il ricordo della tragica morte di tre ragazzi ammazzati dall'odio comunista per fare bieca propaganda è squallido e vigliacco". Lo afferma una nota di Fdi.

 

Strage di Acca Larenzia

La strage di Acca Larenzia è stato un pluriomicidio a sfondo politico avvenuto a Roma il 7 gennaio 1978 nel quale furono uccisi due giovani attivisti del Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, assassinati davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano in via Acca Larenzia, nel quartiere Tuscolano.

A tali fatti è strettamente legata la morte di un terzo attivista della destra sociale, Stefano Recchioni, ucciso qualche ora dopo negli scontri con le forze dell'ordine avvenuti durante una manifestazione di protesta organizzata sul luogo stesso dell'agguato.

L'agguato, rivendicato dai Nuclei armati per il contropotere territoriale, contribuì a una degenerazione della violenza politica e dell'odio ideologico tra le opposte fazioni estremiste negli anni di piombo, oltre che al mantenimento di uno stato di tensione caratteristico della prima repubblica.

L'ironia social