Politica

Agricoltura, Carloni (Lega): "Finalmente è legge la nostra proposta"

Di Alberto Maggi

"Previsti 200 milioni di euro per i giovani"

Ecco che cosa prevede la nuova legge. Tutti i dettagli. Intervista

Il mondo dell’agricoltura ha protestato a lungo nelle scorse settimane e in questi giorni è diventata legge una sua proposta sul ricambio generazionale. Affaritaliani.it ne parla con il presidente della commissione agricoltura alla Camera Mirco Carloni.

Che cosa prevede in particolare la legge?
"La legge della Lega, a mia prima firma, rappresenta un segnale rivolto ai giovani, dimostrando che il parlamento italiano crede nella bellezza dell'agricoltura e nella difesa del cibo come nostro prodotto strategico, incoraggiando le nuove generazioni ad impegnarsi. Riguardo ai finanziamenti, parliamo di 200 milioni previsti. Il tema più rilevante che agita il settore è la concorrenza sleale che introduce prodotti sotto costo, mortificando i nostri agricoltori. Per questo, assieme al collega Bergamini, abbiamo proposto una Pdl per fissare i costi sotto i quali non si potrà scendere che approderà alla Camera la prossima settimana".

Quali sono gli ostacoli principali che i giovani imprenditori agricoli devono affrontare e come si prevede di superarli?
"Gli ostacoli principali che i giovani imprenditori agricoli devono superare includono l'accesso al credito, il trasferimento tecnologico e l'acquisizione di nuove competenze. La legge cerca finalmente di rispondere a queste sfide attraverso misure mirate".

Come intende incentivare l'acquisto di terreni e strutture necessari per avviare un'attività agricola da parte dei giovani imprenditori e quali sono le implicazioni fiscali previste per chi opta per il regime fiscale agevolato?
"Per incentivare l'acquisto di terreni e strutture agricole, si prevede di attivare un fondo che possa stimolare gli intermediari finanziari a dare fiducia ai giovani. Le regole del credito non possono essere uniformi per tutte le aziende, quindi è necessario adottare misure specifiche per favorire l'accesso al credito per i giovani agricoltori. Se il Parlamento vuole dare davvero fiducia ai giovani lo dovranno fare cominciando dagli intermediari finanziari. Sono poi previste anche agevolazioni fiscali, come il diritto di prelazione agricola e il credito d'imposta per la formazione".

Lei parla di un Osservatorio nazionale per l'imprenditoria e il lavoro giovanile nell’agricoltura. Qual è il ruolo di questo organismo e quali sono i suoi compiti?
"Le dinamiche delle imprese giovanili in agricoltura sono diverse da quelle delle aziende dei senior, pertanto era necessario istituire un tavolo nazionale di confronto attraverso le organizzazioni giovanili sindacali, che avranno finalmente un luogo politico di confronto".

Cosa intende quando dice di ‘favorire la permanenza dei giovani nel settore agricolo e il ricambio generazionale’? Ce lo può spiegare in parole povere?
"L'obiettivo è far sentire i giovani al centro di una nuova stagione nell'agricoltura. L'Italia rischia di perdere la sua parte migliore se le aree interne si spopolano o se i giovani non continuano il lavoro delle generazioni precedenti. La redditività del settore è determinante per garantire la permanenza, e per far ciò, è necessario rimuovere gli ostacoli all'impresa agricola, riducendo la burocrazia e offrendo considerazione sociale ai giovani che scelgono questo percorso. La terra è il nostro passato, ma sarà anche il nostro futuro, deve essere una priorità".