Politica
Almasri, Rampelli (FdI): "E' un atto voluto, spallata giudiziaria al governo"
Il vice-presidente della Camera di Fratelli d'Italia ad Affaritaliani.it
Caso Mollicone, Rampelli: "Non voglio dare spazio ulteriore a questa imboscata, peraltro priva di fondamento"
"Atto dovuto? Atto voluto piuttosto!". Fabio Rampelli, vice-presidente della Camera di Fratelli d'Italia, intervistato da Affaritaliani.it, commenta così il rinvio a giudizio per la premier Giorgia Meloni sul caso Almasri. "Guardi, lungi da me l’idea di attaccare indistintamente la Magistratura della quale ho da sempre massimo rispetto. Ci sono tuttavia alcuni settori della Magistratura fortemente politicizzati - ormai è storia - che usano, anzi abusano, del loro ruolo per dare una spallata giudiziaria ai governi. È accaduto nel passato remoto, in quello più recente e sta accadendo oggi. Ed è desolante vedere come anche l’opposizione ne approfitti per basse convenienze politiche senza preoccuparsi delle conseguenze e senza lavorare congiuntamente per impedirle".
"Mi permetto una battuta: se la giustizia fosse sempre così veloce come è accaduto in questi giorni, non avremmo avuto bisogno di riformarla... Nel giro di pochissimi giorni, un avvocato qualunque sporge una striminzita denuncia contro il premier e il procuratore apre l’indagine senza neppure valutare la consistenza delle ipotesi di accusa dopo cinque giorni. Non lo dico io, ma due autorità in materia, entrambi magistrati, entrambi politici di lunghissimo corso, entrambi non collocabili a destra: Luciano Violante: ‘ci sono atti politici non soggetti a indagine’ e Antonio Di Pietro: ‘una responsabilità penale del premier e degli altri membri del governo che ridicolizza addirittura l’accusa di reati di favoreggiamento e peculato’".
"Ma poi mi scusi… io è dal 1993 che svolgo attività politica nelle istituzioni, prima ancora come semplice militante. In oltre trent’anni ho presentato decine di esposti, i più recenti da vice-presidente della Camera dei Deputati, quindi da una posizione autorevole. Nessuno, sottolineo NESSUNO, dei miei esposti/denuncia hanno avuto l’opportunità di trasformarsi in informazione (o avviso) di garanzia".
"Con grandissima sorpresa constato che l’esposto dell’avvocato Li Gotti sarebbe invece, in quanto tale un “atto dovuto” in un tempo record. Un miracolo di efficienza cui avrebbero diritto di accedere tutti i cittadini che non denuncino presidenti del consiglio di destra. Pia illusione… Tutto questo farà volare ancora di più il gradimento del presidente Giorgia Meloni, purtroppo sprofonderà il giudizio sulla Magistratura, a discapito della stragrande maggioranza di giudici imparziali che tengono in piedi con sacrificio la giustizia italiana mentre altri la stanno distruggendo", conclude Rampelli.
Quanto alla possibilità che Federico Mollicone, eletto come più votato nel 2018 alla Camera con i Gabbiani di Rampelli, sia costretto a lasciare la presidenza della Commissione Cultura alla Camera per l'inchiesta de Il Domani sui contratti e le collaborazioni con la romena Georgiana Ionescu, dipendente dell'associazione culturale, Civita consulente della Commissione Cultura ma anche instancabile accompagnatrice di Mollicone, Rampelli afferma: "Non voglio dare spazio ulteriore a questa imboscata, peraltro priva di fondamento".
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