Politica

Amministrative, se sono sindaci vince il Pd: tris a Firenze, Bari e Bergamo

Il test per cinque capoluoghi di Regione e una ventina di capoluoghi di provincia. Il M5S perde Livorno

Il terremoto delle europee 2019 produce scosse di assestamento anche per le elezioni amministrative. Il Piemonte passa dal centrosinistra al centrodestra, che controlla così tutte le regioni del nord Italia. Per quanto riguarda i capoluoghi di provincia, il centrodestra strappa al centrosinistra al primo turno i sindaci di Pescara e Pavia e conferma i comuni di Perugia, Vibo Valentia e Urbino.

Numerosi i sindaci riconfermati per il Pd, che sul territorio dimostra di sapersi difendere bene.  Il centrosinistra conferma al primo turno i sindaci di Firenze, Bari, Modena, Bergamo, Pesaro e Lecce. Il Movimento 5 Stelle è escluso dai ballottaggi nei comuni dove vinse nelle precedenti elezioni: Livorno e Avellino. I pentastellati strapparono al centrosinistra due settimane fa il sindaco di Caltanissetta. Il 9 giugno si terranno ballottaggi tra centrosinistra e centrodestra nei comuni di Campobasso, Ferrara, Forlì, Reggio Emilia, Cremona, Verbania, Vercelli, Prato, Cesena, Ascoli Piceno, Foggia, Rovigo, Livorno.

A Potenza e Biella si andrà al ballottaggio tra candidati del centrodestra e di liste civiche. Ad Avellino si andrà al ballottaggio tra candidati del centrosinistra e liste civiche. Domenica 16 giugno si voterà per il primo turno nei comuni di Cagliari e Sassari. In autunno si voterà per il sindaco di Reggio Calabria. Nelle precedenti elezioni il centrosinistra vinse in 22 comuni, il centrodestra in 6, Fratelli d'Italia ottenne il sindaco di Potenza, M5s quelli di Livorno e Avellino.

Amministrative, al voto quasi 3.800 comuni

Innanzitutto, per le amministrative si è votato in quasi 3.800 comuni dove oltre 16,4 mln elettori sono stati chiamati al voto. Lo spoglio ha riguardato anche la regione Piemonte. Un test importante per molte grandi città con cinque capoluoghi di Regione: Firenze, Bari, Perugia, Potenza e Campobasso. A questi centri si aggiungono una ventina di capoluoghi di provincia: Ascoli Piceno, Avellino, Bergamo, Biella, Cremona, Ferrara, Foggia, Forlì, Lecce, Livorno, Modena, Pavia, Pesaro, Pescara, Prato, Reggio Emilia, Rovigo, Verbania, Vercelli e Vibo Valentia.

Affluenza definitiva 68,01%, in calo

Alle elezioni comunali, intanto, ha votato il 68,01% degli aventi diritto. Il dato reso noto dal Viminale - relativo al totale dei Comuni interessati (3.654) - è in calo rispetto al 70,97% delle precedenti consultazioni. L'affluenza più alta si è registrata in Umbria, con il 71,49% (rispetto al 72,67% delle precedenti comunali). Nel Lazio ha votato il 70,82%, in Emilia Romagna il 69,73%.