Politica
Antimafia, il bersaniano Floris dà incarico a Giannini di massacrare Colosimo
Per il direttore piddino de La Stampa “l'elezione di Colosimo a Presidente della commissione Antimafia è scandalosa…”
Colosimo all'Antimafia, linciaggio mediatico
Legittima la bacchettata di Sergio Mattarella al cognato di Giorgia Meloni, Francesco Lollobrigida, su Nazione ed etnie. Anche se è irrituale la polemica del Presidente con un ministro. Neppure un soffio, invece, dal Colle sulla grave prevaricazione subita, al Salone del Libro di Torino, dalla ministra Eugenia Roccella, fu Franco, dirigente e deputato radicale, molto vicino a Marco Pannella. Analogo, gelido silenzio se il governante prevaricato fosse stato un dirigente del Pd?
E la neodirettrice della kermesse culturale, la giornalista Annalena Benini, avrebbe potuto risparmiarsi la solidarieta all’uscente, Lagioia, che ha applaudito, definendola “legittima”, la contestazione della ministra Roccella. Vecchio vizio degli intellettuali e dei politici non di sinistra cercare gli applausi dei “progressisti".
Da parte sua, il bersaniano Floris, su “la 7”, ha affidato a Massimo Giannini, che odia Meloni, l’incarico di processare Colosimo, la giovane Presidente della commissione Antimafia, difesa, fiaccamente, dall’ex finiano Mauro Mazza e, con maggiore grinta, da Magliaro, già portavoce di Almirante. Senza sentire, ca va sans dire, l’interessata, sulla quale, da Gruber, con maggiore equilibrio, si è espresso il fratello di Borsellino.
Oltre alla requisitoria, al piddino direttore de “La Stampa”, che a Torino è definita “La Bugiarda”, è toccato emettere la sentenza: “L'elezione di donna Chiara Colosimo a Presidente della commissione Antimafia, è scandalosa…”. E, se lo dice un giornalista così imparziale, british e non schierato, che il compianto Pansa avrebbe definito “dimezzato"...