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Politica
Assegno unico, lo Stato punisce chi non ha papà o mamma. Promesse, zero fatti

Assegno unico, anno nuovo, promesse vecchie


Vedremo. Faremo. Sistemeremo. Anno nuovo, promesse vecchie. La gravissima discriminazione nell'assegno unico nei confronti delle famiglie monogenitoriali non è stata sanata nella Legge di Bilancio dal Centrodestra di governo (non che Pd e M5S si siano spesi, solo Azione-Italia Viva ci ha provato davvero) e ora con il nuovo anno tornano le rassicurazioni sul fatto che, prima o poi, alla prima occasione, si interverrà. Forse. Quando? Non si sa.

Il fatto, sollevato da Affaritaliani.it, è ormai noto ed è a conoscenza di tutti i membri del governo e del Parlamento. Per lo Stato italiano una famiglia monogenitoriale (circa un milione) non ha diritto alla maggiorazione di 30 euro al mese a figlio perché il secondo genitore del o dei bambini/ragazzi non lavora. Non importa che sia al cimitero (oppure che sia un caso di ragazza madre abbandonata dal padre del bimbo o bimba). Per lo Stato italiano, per il Centrodestra guidato da Giorgia Meloni, per il Pd e per il M5S è normale equiparare il marito (o il compagno) o la moglie (o la compagna) morta al fatto che siano sul divano a mangiare patatine e a guardare la televisione, senza quindi lavorare.

Vedremo questa volta se alle promesse seguiranno i fatti. Visto che il caso è stra-noto a tutti. Per ora, come ci ha insegnato Greta, solo bla bla bla.

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