Politica

Banche, FdI a Lagarde: "Governo autonomo, eletto democraticamente. Lei no"

Di Alberto Maggi

Il capogruppo al Senato di FdI, Lucio Malan, intervistato da Affaritaliani.it, commenta la lettera della Bce al governo sugli extraprofitti delle banche

La sensazione è che il blitz che ha portato l’esecutivo a inserire la tassa sugli extraprofitti se da un lato ha permesso di tenere all’oscuro del provvedimento parte della stessa maggioranza, dall’altro è però stato strutturato con eccessiva fretta senza tener conto di tanti, forse troppi, fattori. Gli istituti ad esempio ritengono che la norma contrasti con i principi di eguaglianza, ragionevolezza e commisurazione del tributo alla capacità contributiva. Questo perché l’imposta straordinaria, così come è formulata, è calcolata su una sola componente del bilancio e prescinde dalle altre voci che determinano nel loro complesso la capacità retributiva. In poche parole, la tassa espone al rischio (teorico) che l’ammontare dell’imposta straordinaria sia superiore agli utili della società o per assurdo debba essere corrisposto anche in caso di conti in perdita. Non solo, ma la tassa confliggerebbe con ben tre articoli della Costituzione perché non risponderebbe a un giusto equilibrio tra esigenze pubbliche e esigenze di tutela dell’individuo, oltre a prevedere un’applicazione retroattiva.

Altro aspetto, l'attuale misura presenterebbe profili di contrasto sia con la libertà di stabilimento sia con la libertà di circolazione dei capitali nell’Unione europea, perché finisce per imporre restrizioni nell’accesso al mercato non giustificate da obiettivi di interesse generale, ma esclusivamente da finalità di natura economica. In sostanza, le libertà di stabilimento e di circolazione dei capitali possono essere limitate da leggi nazionali solo se queste perseguono finalità d’interesse generale di carattere extra economico.