Politica

Bandecchi: "A Terni non verrà acceso l'inceneritore, altrimenti sarà guerra"

di Redazione

La dichiarazione di "guerra" di Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, in un video sui social sul no al secondo inceneritore per la città di Terni

Bandecchi: "A Terni non verrà acceso l'inceneritore, altrimenti sarà guerra"

“Ho appena firmato un'ordinanza di chiusura, a Terni non verrà acceso un secondo inceneritore. Se lo vuole la regione sarà guerra”. Così Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, in un video sui social "mette in guardia" l'amministrazione regionale dell'Umbria, tornando sulla riaccensione dell'inceneritore ex Terni Biomassa, spento dal febbraio del 2020.

GUARDA IL VIDEO

Da giorni dall'impianto di Maratta sono tornati a sollevarsi fumi che hanno messo in allarme la città e scatenato un botta e risposta durissimo fra il Movimento 5 Stelle, che ha denunciato i lavori in corso per riaccendere l'inceneritore con la connivenza della Regione e del Comune, e l'amministrazione cittadina che ha risposto invece di non essere assolutamente al corrente di attività di questo tipo. E che sabato, dopo un sopralluogo improvviso del vicesindaco Riccardo Corridore, ha emesso un'ordinanza per ordinare all'azienda la cessazione del riavvio dell'esercizio dell'impianto.

Che qualcosa si stesse muovendo, però- ben sottolinea Rai News 24- "era noto a molti da tempo: addirittura dalla primavera quando, dopo che a fine 2022 era subentrato un nuovo gestore alla Terni Biomasse, la Regione aveva volturato al nuovo soggetto, la Bioter, l'autorizzazione integrata Ambientale per il recupero di rifiuti non pericolosi in impianti di co-incenerimento". Ovvero la stessa attività che già è in atto nell'impianto distante poche centinaia di metri e di proprietà Acea dove vengono bruciati scarti della produzione della carta".

"Logico pensare, allora, che le operazioni di manutenzione straordinaria e di riaccensione, segnalate a più riprese nelle ultime settimane, facciano temere una ripresa delle attività dell'impianto più volte in passato al centro delle polemiche per i dati sulle emissioni e per una lunga inchiesta dei carabinieri che aveva portato il Comune di Terni ad ordinarne un primo spegnimento", sottolinea ancora Rai News. "Tutto questo in una zona già pesantemente inquinata, al punto da essere indicata come area non idonea per l'insediamento di nuovi inceneritori o il potenziamento degli impianti esistenti nel nuovo Piano regionale della qualità dell'aria e nel Piano di gestione dei rifiuti".