Politica
La verità sul presente ed il futuro politico di Barbara Berlusconi
La recente nomina nel cda di Fondazione Scala di Milano ha riportato la figlia del fondatore di Forza Italia al centro del panorama politico. Ecco come stanno le cose
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Settimana scorsa Affaritaliani.it aveva anticipato i "rumors" sulla nomina di Barbara Berlusconi nel cda di Fondazione Teatro alla Scala di Milano. Oggi la storia va aggiornata, e completata con le novità degli ultimi giorni.
Innanzitutto c'è la conferma delle voci secondo cui la figlia di Silvio Berlusconi sia stata "accompagnata" nel consiglio di amministrazione del principale teatro milanese (se non d'Italia) non dai membri di Forza Italia ma da Geronimo La Russa, ed il padre, Ignazio. Sono stati loro a convincere il Presidente della Regione Lombardia, Fontana, sulla bontà della scelta.
Ovviamente questo ha portato molti ad ipotizzare una sorta di "ingresso" di Barbara Berlusconi non solo in politica, soprattutto sotto l'egida di Fratelli d'Italia e non sotto la bandiera tricolore del partito di famiglia. Ed immediate sono partite le voci di una sorta di sfida interna in famiglia tra gli eredi con Marina e Piersilvio che non sarebbero totalmente pro-Meloni e Barbara pronta a schierarsi dalla parte del (presunto) nemico di Arcore. Fantapolitica...
Perché l'appoggio della famiglia La Russa, in particolare di Geronimo, non ha alcuna bandiera politica ma semplicemente un rapporto personale, di amicizia e collaborazione, ormai decennale. Basti ricordare la nascita della Onlus "Milano Young", erano i primi anni 2000, in cui erano impegnati barbara Berlusconi, Geronimo La Russa, Nicolò Cardi, Sara Covini, Paolo Ligresti ed altri giovani rampolli di grande famiglie. Il rapporto tra i due quindi non si è mai rotto e la stima reciproca rimane intatta.
A conferma ulteriore di tutto questo ci sono i dettagli della visita di cortesia e rigraziamento fatta da Barbara Berlusconi nell'ufficio in Regione Lombardia del Governatore Fontana. Visita in cui è stata accompagnata proprio da Geronimo La Russa e, a precisa domanda sulla sua eventuale discesa in politica, ha smentito in maniera chiara: "Non voglio fare come mio padre...".
Ma c'è chi in tutta questa vicenda ha perso. Le nomine del cda Scala sono infatti politiche. Alla Regione Lombardia spettava un posto, proprio quello andato a Barbara Berlusconi per merito dell'accoppiata Geronimo-Ignazio La Russa bravi nello savalcare Forza Italia coin una mossa astuta. Nessuno dentro gli Azzurri avrebbe potuto dire No al nome della figlia del fondatore... Da registrare comunque che Tajani, il leader di FI, ha saputo della nomia a giochi fatti, dalle agenzie.
Ma non è tutto. Il cda di Teatro alla Scala passa anche da nomine governative in capo al Ministero della Cultura che ha chiuso l’assetto con altre due nomine proprie. Un posto se l’è aggiudicato Marcello Foa, ex Pres Rai sponsorizzato anche questa volta come allora dalla Lega. E avendo FI “occupato già la quota a sua insaputa” con Barbara Berlusconi… La Russa senior ha organizzato il colpaccio: accontentare Melania Rizzo che era andata a bussare alla porta del presidente, di Sangiuliano e del nuovo ministro Giuli.
A rivendicavate l’operazione (nonostante i mal di pancia della base dei fratelli) proprio Daniela Santanche che sui social lo ha annunciato facendo a Rizzoli per prima gli auguri di buon lavoro.