Politica
Berlusconi, Lega contro Marina: “Sembrava di leggere qualcuno del Pd”
Il Carroccio critico verso l’intervista della Berlusconi. E sul futuro di Forza Italia…
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Matteo Salvini
Pier Silvio Berlusconi scende in campo l’anno prossimo? L'analisi
Per ora sono solo speculazioni, voci di corridoio che si rincorrono a Roma. Però Affaritaliani.it ha avuto l’occasione di parlare con diverse fonti ai massimi livelli all’indomani dell’intervista che Marina Berlusconi ha rilasciato al Foglio lunedì 17 febbraio. Intanto, pare che la Lega abbia accolto con una certa freddezza la chiacchierata con Claudio Cerasa: “Sembrava di sentire il Pd” racconta chi è vicino al dossier. Nessuna crisi, nessuna frizione, ma un po’ di mal di pancia, quello si.
Anche perché le dichiarazioni della primogenita del Cavaliere sembrano preludere a un grande centro, con dentro Matteo Renzi, ali moderate di Pd e Forza Italia. Insomma, una forza liberale capace di collocarsi tra due blocchi, quello del Pd a guida Schlein e quello conservatore di Lega e Fratelli d’Italia. Guidato da chi? Qui le ipotesi si moltiplicano.
Da una parte c’è chi pensa alla stessa Marina Berlusconi, che però difficilmente lascerà la guida della galassia finanziaria della famiglia per dedicarsi alla politica dove, notoriamente, non si guadagna. Pare che se Antonio Tajani non dovesse avere le caratteristiche necessarie per fare da federatore del nuovo centro, potrebbero salire le quotazioni di Anna Maria Bernini, attuale ministro dell’Istruzione e molto apprezzata dalla famiglia Berlusconi, azionista di maggioranza (per non dire unico) di Forza Italia.
Ma c’è un’ulteriore possibilità. “Scommetto cinque euro che sarà Pier Silvio a scendere in campo, non ora ma tra almeno un anno” ci dice una fonte autorevole. Si vedrà, insomma. Ulteriore effetto di questo progetto politico potrebbe essere una frattura dentro Forza Italia, con alcuni esponenti poco convinti da questa svolta progressista che potrebbero guardare a una nuova casa, che potrebbe essere sia Fratelli d’Italia, sia la Lega. Tutto questo, ovviamente, non mette per ora a rischio la stabilità di un governo che, nonostante sia al timone da più di due anni, continua a godere di un consenso elevato.
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