Boccia: "Di Maio sembrava uno di noi, subito lo sblocca cantieri" - Affaritaliani.it

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Boccia: "Di Maio sembrava uno di noi, subito lo sblocca cantieri"

Scoppia la pace con Confindustria, ma Bonometti mette in guardia: "Servono misure straordinarie"

Boccia: "Di Maio sembrava uno di noi, subito lo sblocca cantieri"

Confindustria fa pace con Di Maio, dopo le critiche sul Def arrivano le carezze per Di Maio. Vincenzo Boccia ha apprezzato che il ministro del lavoro e vicepremier sia andato al consiglio generale di Confindustria al Salone del Mobile. "Abbiamo apprezzato che Di Maio sia venuto assieme al ministro Bonisoli: ci ha anticipato alcuni elementi del dl crescita e sblocca cantieri, c'è stato un bel confronto", ha detto arrivando ad Assolombarda. A chi gli chiedeva se davvero sembrasse 'uno di loro' come riferito dal presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, "sì, sembrava", ha risposto Boccia.

Gli imprenditori puntano soprattutto sullo sblocca cantieri. "C'è grande aspettativa. Immaginiamo e speriamo che sia un'operazione massivamente rilevante, e anche sul decreto crescita aspettiamo i provvedimenti", ha sottolineato Boccia. "Ci sono dei capitoli per noi importanti, potremmo evitare di subire il rallentamento economico, però occorre attivare quanto prima i cantieri e superare il nodo risorse. Tra l'altro - continua - ci sono risorse già disponibili: siamo in attesa, c'è una grande aspettativa su questo, vediamo". In generale, però, "il fatto che si pensi alla crescita è sicuramente positivo", ha aggiunto riferendosi alla visita di Di Maio.

Gli fa eco Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia, oggi pomeriggio, nella sede di Assolombarda, a margine della presentazione delle proposte di Confindustria indirizzate ai parlamentari europei in vista del voto di maggio. Ma dopo parole concilianti verso il ministro pentastellato, Bonometti torna sui numeri economici negativi. "La produzione industriale è bloccata", osserva, anche perche', aggiunge, "Al di la' delle statistiche, quello che e' molto importante e' sentire il parere delle aziende, che non ricevono ordini". E' "crollato anche l'export- dice ancora Bonometti - ecco perche' noi chiediamo delle misure straordinarie per fare ripartire i consumi interni, che vuol dire aumentare il potere d'acquisto dei nostri lavoratori, salvaguardando l'occupabilita' delle imprese. Un lavoratore che prende mille euro in busta paga, all'azienda costa 2.500 euro: e' un costo troppo alto, la paga e' troppo bassa e chi ci guadagna e' lo stato".