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Politica
Radicali Carovana per la Giustizia in Puglia: Spes contra Spem

Riparte la Carovana della Giustizia radicale con la quarta tappa la Puglia, che segue Calabria, Sicilia e Sardegna. Faranno parte della Carovana oltre 10 militanti e dirigenti del Partito Radicale, tra cui i coordinatori della Presidenza Rita Bernardini e Sergio D’Elia.

Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno Tocchi Caino ha spiegato i dettagli dell’iniziativa durante la conferenza stampa tenutasi sabato 9 settembre presso la sede del Partito Radicale Nonviolento di via di Torre Argentina,76“La Carovana farà la prima tappa a Foggia l’11 settembre: in mattinata ci sarà la proiezione del docufilm Spes contra Spem – Liberi dentro, con la regia di Ambrogio Crespi, https://docufilmspescontraspem.it/, all’Istituto Tecnico Economico Blaise Pascal e poi visita nel carcere foggiano; proseguirà poi in tutte le province pugliesi, con ingressi in tutti gli altri istituti di pena della regione: San Severo, Lucera, Trani, Turi, Bari, Brindisi, Taranto, Lecce”. Ricordo che la frase “Spes contra spem” è tratta dalla lettera ai Romani di Paolo di Tarso ed era contenuta nell’ultima missiva inviata da Pannella a Papa Francesco. Gli obiettivi della Carovana sono la raccolta firme sulla proposta di legge delle Camere Penali per la separazione delle carriere dei magistrati, arrivata già a oltre 63000 sottoscrizioni. Amnistia e indulto, premessa indispensabile per una Giustizia giusta. Il superamento di trattamenti crudeli e anacronistici come il regime del 41 bis e il sistema dell’ergastolo, a partire da quello ostativo. L’approvazione dei decreti delegati della riforma dell’Ordinamento Penitenziario. Ha proseguito Rita Bernardini, “voglio subito dare una notizia: nel carcere Gazzi di Messina una bambina nigeriana di tre anni che con la madre e il fratellino condivide la detenzione ha ingerito un potente veleno per topi che le ha provocato emorragie e ora lotta per non morire in ospedale. A ciò si aggiunge l’aumento dei suicidi in carcere: quest’anno siamo già a 41. E poi gli 8000 detenuti che in tutta Italia hanno deciso di aderire al nostro grande Satyagraha, una iniziativa nonviolenta che consiste nel digiuno, nello sciopero della spesa e nel rifiuto del carrello, finalizzata nel richiedere al più presto l’attuazione della riforma dell’ordinamento penitenziario. Ma i mezzi di informazione sono presi da altro, ignorano la tematica della giustizia, soprattutto ciò che accade nel suo ultimo anello, ossia le carceri.” Conclude Maurizio Turco, “l’obiettivo dei 3.000 iscritti è stato fissato dalla mozione approvata il 3 settembre scorso dal 40° Congresso straordinario, convocato dagli iscritti dopo la scomparsa di Marco Pannella nel carcere di Rebibbia; questo obiettivo va raggiunto e dovrà essere riconfermato anche nel 2018, pena l’autoscioglimento del partito stesso. Al momento abbiamo superato i 1800 iscritti, nonostante la censura mediatica che ci coinvolge e che coinvolge l’intero tema giustizia, tranne nell’emergenza. Si è deciso di non parlare di giustizia perché questa giustizia reazionaria è sempre più un problema che necessita di riforme radicali”. Gli eventi e le iniziative della Carovana consisteranno in dibattiti e conferenze pubbliche con le Camere Penali territoriali, tavoli di raccolta firme e visite nelle carceri con raccolta firme dei detenuti sulla proposta di legge.

 

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