Casalino al giornalista: "Ora che Il Foglio chiude, che fai?". E' bufera - Affaritaliani.it

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Casalino al giornalista: "Ora che Il Foglio chiude, che fai?". E' bufera

Polemica dopo le parole del portavoce del premier Giuseppe Conte. Le reazioni politiche e la nota della Fnsi

"Adesso che il Foglio chiude, che fai? Mi dici a che serve il Foglio? Non conta nulla... Perché esiste?". Le parole di Rocco Casalino, prima portavoce del M5S, ora invece alle dirette dipendenze del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, indirizzate giovedì pomeriggio a Salvatore Merlo, giornalista del quotidiano diretto da Claudio Cerasa, fanno esplodere una bufera politica che provocano anche l'intervento della Federazione Nazionale della stampa Italiana.

Casalino chiFoto da Chi: il portavoce del Premier Rocco Casalino con il compagno cubano
 

"Non stupisce che il portavoce di Palazzo Chigi Rocco Caasalino auspichi la chiusura di un giornale, nella fattispecie Il Foglio, alla cui redazione e al collega Salvatore Merlo, autore dell'articolo, va la solidarietà della Federazione nazionale della Stampa italiana. L'atteggiamento e le parole di Casalino, non nuovo a proclami e minacce nei confronti di suoi colleghi giornalisti, danno l'esatta dimensione della concezione che lui e i suoi danti causa hanno della democrazia e delle istituzioni", scrivono in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi.

Casalino chi 2Foto da Chi: il portavoce del Premier Rocco Casalino con il compagno cubano
 

"Purtroppo per lui e per quelli come lui, la Costituzione italiana riconosce fra i propri valori la libertà di espressione e la libertà di stampa, valori ai quali, se non lo hanno ancora fatto, Casalino e chi come lui sogna l'affermazione del pensiero unico dovranno abituarsi. La chiusura dei giornali da parte delle autorità richiama regimi e tempi che, per l'Italia, sono fortunatamente lontani", concludono i due giornalisti. Le critiche arrivate da parte politica (in particolare dal Pd) e la nota della Fnsi hanno spinto il portavoce del premier a tornare sull'argomento per smorzare le polemiche e fornire la propria versione dei fatti.

"Chi mi conosce sa bene che sono solito fare battute. E una battuta era anche quella rivolta al giornalista del Foglio in un momento informale di festeggiamenti per i vitalizi", ha detto l'ex concorrente del Grande Fratello. Che ha aggiunto: "Sono certo che Salvatore Merlo ne fosse ben consapevole, considerando che ho specificato anche con lui che stavo scherzando. Credo fortemente nella libertà di stampa", ha aggiunto. Ma nel corso della trasmissione Linea Notte su RaiTre, il cronista del Foglio ha definito le frasi di Casalino come "un'intimidazione".

"L’Ordine dei giornalisti di Milano, dove Rocco Casalino risulta iscritto, apra un’istruttoria sulle gravi minacce rivolte dal portavoce del presidente del Consiglio e di Palazzo Chigi contro il quotidiano 'Il Foglio' e il suo cronista Salvatore Merlo. Il presidente Conte dovrebbe prendere immediati provvedimenti", ha scritto su Facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi.

"E il presidente Fico - prosegue Anzaldi - cosa ne pensa, visto che l’episodio si è verificato in Parlamento, ad uno degli ingressi della Camera? Siamo di fronte ad un atteggiamento inaccettabile da parte di chi viene pagato con i soldi degli italiani per occuparsi della comunicazione ufficiale del Governo e invece utilizza il suo potere per indirizzare minacce contro la libera informazione. Parliamo dello stesso Rocco Casalino che, da capo comunicazione del Movimento 5 stelle, è stato più volte segnalato per atteggiamenti ai limiti del ricattatorio e della minaccia nei confronti delle trasmissioni televisive per le ospitate televisive degli esponenti del suo partito, secondo quello che è stato ribattezzato 'Codice Rocco'. Fino a oggi l’arroganza e i metodi di questo personaggio, che si è permesso addirittura di allontanare il premier Conte dai giornalisti prendendolo per un braccio durante una conferenza stampa al G7, sono stati colpevolmente tollerati da gran parte del sistema dell’informazione: cosa altro deve succedere affinché gli organi preposti intervengano?".