CasaPound spopola in tutta Italia: apre a Verona la 106ma sezione
La Tartaruga Frecciata approda nella città scaligera, continuando la sua diffusione capillare in tutto il Paese
CasaPound è ormai incontenibile. Mentre si levano gli scudi contro il presunto pericolo dell'onda nera e dei rigurgiti fascisti, la Tartaruga Frecciata continua indomita la sua avanzata verso le istituzioni e la capillarizzazione in tutta Italia.
"L'azione sul territorio è uno dei cardini dell'attivismo di casaPound" dichiara Mauro Antonini, giovane ma storico responsabile CPI e candidato alla Presidenza della Regione Lazio, "Un nostro tratto distintivo che rende il nostro movimento immediatamente riconoscibile agli occhi dei cittadini". La dichiarazione è a margine della celebrazione per il terzo anniversario della sezione di Rieti festeggiato da Antonini e da Simone Di Stefano, segretario nazionale di CPI e candidato premier, ma è riferibile anche all'evento in programma sabato prossimo 16 dicembre, con l'inaugurazione della 106ma sezione di CasaPound a Verona. Chiamata icasticamente Il Mastino, vedrà la presenza del vicepresidente di CasaPound Andrea Antonini a celebrare l'ennesima sede aperta in suolo italico.
Una diffusione che ha del sorprendente, vista la morìa delle sezioni degli altri partiti che chiudono i battenti un po' ovunque. In questa dinamica peculiare, si inseriscono le parole di Sergio Castellitto nella puntata di Otto e e mezzo di qualche giorno fa. L'attore ha commentato amaramente che, a sua memoria, i pacchi di pasta ai bisognosi venivano un tempo consegnati dalla Sinistra e non da CasaPound. Senz'altro la Tartaruga ha fatto della sua presenza effettiva nelle periferie e nei luoghi caldi e disastrati delle città la sua cifra distintiva. E questo fin dall'inizio, anche in tempi in cui le elezioni e l'ingresso nelle istituzioni erano miraggi.
In tutto questo, sondaggi segretissimi rivelerebbero un cospicuo aumento dei consensi di CasaPound, che potrebbero portarla a superare la soglia di sbarramento del 3 % e sbarcare storicamente in Parlamento. Confermando quel trend che affaritaliani.it per primo aveva individuato, ovvero che, di CasaPound, hanno paura i partiti e non gli elettori.