Politica

Caso Soumahoro, già segnalata quattro anni fa la Coop al Viminale

Di Giuseppe Vatinno

Chi continua a sostenere che Soumahoro “non sapeva” offende l’intelligenza degli italiani, oltre che quella della Procura e delle Istituzioni coinvolte

Caso Soumahoro, già segnalata quattro anni fa la Coop al Viminale

La vicenda che vede implicata la famiglia Soumahoro si arricchisce ogni giorno di particolari inquietanti andando a disegnare un quadro fosco della gestione delle loro cooperative.

È emerso infatti – come riportato da Repubblica - che quando al Ministero dell’Interno c’era Matteo Salvini fu inviato un richiamo scritto molto dettagliato al Comune di Roccagorga di cui era sindaco Carla Amici (Pd), sorella di Sesa già deputata e molte volte sottosegretaria.

Si era dunque nel 2018 con il Governo giallo-verde Conte I e l’Ufficio III della Direzione centrale dei servizi civili per l’immigrazione lo aveva messo nero su bianco in una nota inviata al Comune. La contestazione riguardava alcuni centri gestiti dalla suocera e dalla moglie del deputato Aboubakar Soumahoro.

Nonostante questa diffida governativa sia la Karibu che il Consorzio Aid hanno però continuato a intascare milioni di euro dallo Stato e su questa indaga la procura di Latina, mentre il ministro Adolfo Urso ha chiuso finalmente i finanziamenti.

Come noto la grana è venuta poi fuori quando i lavoratori lasciati senza stipendio si sono rivolti alla Uil e a contorno di questo sono emerse le altre magagne e cioè la gestione dei minorenni (e non solo) costretti a lavorare senza acqua, cibo e luce e tenuti in condizioni fatiscenti.

La nota del Ministero fa riferimento al progetto Sprar 2014 – 2016 e in particolare ai risultati di una ispezione fatta il 26 e il 28 novembre 2018 che aveva portato a prescrizioni su criticità individuate e da sanare entro 20 giorni.