Politica

Cdp, Ferrovie, Rai: la gestione Draghi. Ecco i nomi

Di Alberto Maggi

Nomine: Giorgetti, Di Maio e Franceschini i più ascoltati a Chigi

 

Sono ore decisive per le nuove nomine sul tavolo del governo e i partiti sono in piena fase di pressing. In ballo ci sono circa 500 poltrone, e quelle che fanno più gola sono in Ferrovie, Cassa depositi e prestiti, Rai. La vera novità adesso però sta nel metodo: chipleader è il premier Mario Draghi. Pochi esponenti dei partiti, oltre lui, hanno poi la concreta possibilità di intervenire in prima persona. Tra i più ascoltati a Chigi ci sono Giorgetti, Di Maio e Franceschini (“silenziosi ma operativi”, confermano i ben informati).

Se da una parte, quindi, ogni forza politica è fortemente interessata alla partita, dall'altra Draghi la gestisce lasciando la porta aperta a pochi uomini fidati. Ecco delinearsi il metodo Draghi: decide lui, ascoltando pochi collaboratori fidati (tra cui Giavazzi e Funiciello) e confrontandosi con un numero altrettanto esiguo di politici.

Venendo al merito, sulle nomine a Ferrovie il nome più accreditato è quello di Ferraris, apprezzato dal Pd che avrebbe anche il sostegno di Di Maio. L'ex capo politico 5 Stelle, dopo aver spinto per Caio a Saipem e concordato con Draghi sulla nomina della Belloni al Dis, anche per la pratica Rai è molto attivo. A viale Mazzini Draghi sceglierà Ad e presidente (per uno dei due ruoli gira forte il nome di Del Brocco), il resto sarà in mano ai partiti, con la lega che punta a mandare il direttore Sangiuliano a dirigere una rete, magari Rai1. Il Pd lotta per un posto in Cda con Stefano Menichini (ex direttore di "Europa") o Stefano Sedazzari, che dei dem è capo comunicazione al Senato. Per quanto riguarda Cdp si tratta. Al centro c'è l'attuale amministratore delegato Fabrizio Palermo, che potrebbe spostarsi a nuovi lidi per essere recuperato successivamente. Tra i papabili al vertice di Cdp, il vice presidente della Bei Dario Scannapieco.

Insomma: da una parte dunque l’attivismo dei partiti, dall’altro lato c’è la fermezza del presidente Draghi. Queste sono ore molto decisive.