Politica
Berlusconi pronto al dietrofront. Il Centrodestra verso l'accordo
Forza Italia-Lega-Fratelli d'Italia, tutta la verità. Esclusivo
Come stanno realmente le cose nel Centrodestra? Si arriverà a un accordo anche a Roma, e quindi poi in tutta in Italia, sulle Amministrative del 5 giugno? Un punto è chiaro a tutti: il tempo stringe e una decisione deve essere presa nei prossimi giorni. Fonti ai massimi livelli di Forza Italia spiegano ad Affaritaliani.it che domenica o al massimo lunedì Silvio Berlusconi prenderà una decisione definitiva.
Nella giornata di mercoledì si è riunito a Roma il tavolo nazionale, non quello dei leader, tra Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. I principali attori sono Giancarlo Giorgetti per il Carroccio, Ignazio La Russa per il partito della Meloni e Paolo Romani e Altero Matteoli per gli azzurri. In quella sede - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - si sarebbero costruite le basi per un possibile accordo. L'impressione dei partecipanti al tavolo è che l'ex Cavaliere stia cercando il modo migliore per uscire con onore dall'empasse.
Finora il 'cerchio magico' (Bergamini-Rossi-Pascale) lo ha sempre spinto a confermare Guido Bertolaso perché, altrimenti, un sostegno alla Meloni dopo quanto è stato affermato per settimane "sarebbe la fine politica di Berlusconi". Ma pare che a questo punto il leader di Forza Italia abbia capito che "la sua fine politica" ci sarebbe se - come dicono anche gli ultimissimi sondaggi riservati arrivati ad Arcore - "la Meloni arrivasse oltre il 20%, magari sfiorando o raggiungendo il ballottaggio, e gli azzurri con Bertolaso fossero inchiodati sotto il 10%".
Ed ecco quindi perché Berlusconi sta cercando "il modo migliore per tutti" per ritrovarsi sulla Meloni senza però capitolare completamente. La partita è complessa e una delle ipotesi è che il tavolo dei tre leader decida di demandare la scelta finale al tavolo Giorgetti-La Russa-Romani-Matteoli, sistemando di conseguenza le varie caselle. "Se si sistema Roma in cinque minuti troviamo la soluzione anche su Torino, Napoli e le altre città", afferma una fonte di Forza Italia.
Il ragionamento che dalla Lega e da Fratelli d'Italia stanno utilizzando per convincere l'ex Cavaliere ad accettare l'intesa è che "se nella Capitale il Pd resta fuori dal secondo turno, con Meloni e Raggi (M5S) al ballottaggio, a quel punto Berlusconi potrebbe rivendicare il suo ruolo lungimirante che ha portato il Centrodestra a ricompattarsi escludendo il partito del premier Renzi dal secondo turno nella prima città italiana". E pare proprio che questi argomenti stiano facendo molta presa sull'ex presidente del Consiglio.
Nelle ultime ore era anche circolata l'ipotesi che Berlusconi convergesse su Alfio Marchini, ma da Fratelli d'Italia fanno muro. Fin dall'inizio gli ex An avevano detto no alla candidatura Marchini e una scelta del genere, comunque considerata non probabile, "sarebbe uno schiaffo alla Meloni e comporterebbe un'ulteriore rottura della coalizione ovunque, Milano a parte". In tutto questo la Lega, che ovviamente non ha a Roma la sua roccaforte, sta lealmente al fianco della Meloni ma preferisce restare un passo indietro anche perché la vera partita nella Capitale - spiegano in Via Bellerio - "è tra Forza Italia e Fratelli d'Italia".