Centrodestra Berlusconi, elezioni: i buoni e i cattivi di Silvio. Tutti i nomi
Elezioni Centrodestra, Berlusconi dà l'ok a Fitto, Cesa e... No secco a Parisi e Alfano. Rebus Tosi
Lavori in corso nel Centrodestra. Mentre è stato smentito il pranzo Berlusconi-Meloni - ci sarà un faccia a faccia sul programma e sulle candidature più avanti esteso ovviamente anche a Matteo Salvini - il leader di Forza Italia prosegue nella costruzione della coalizione che si presenterà alle prossime elezioni politiche. Il nodo è che fare dei partitini e dei movimenti che ruotano attorno a Forza Italia, alla Lega e a Fratelli d'Italia.
Su un punto - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - non ci sono dubbi: l'ex Cavaliere è convinto che il Movimento Animalista sarà in grado di superare lo sbarramento del 3% e quindi, quasi certamente, sulla scheda elettorale troveremo il simbolo del partito lanciato da Michela Vittoria Brambilla. Tutti gli altri satelliti del Centrodestra dovrebbero confluire in un listone/rassemblement che si presenterà accanto a Forza Italia, Lega, Fdi e al Movimento Animalista con un proprio simbolo nel proporzionale e con circa l'8-10% di candidature nei collegi elettorali (almeno in base alle ultime stime ufficiose).
Berlusconi, però, incontrando i coordinatori regionali azzurri ha stilato una sorta di lista dei buoni e dei cattivi, ovvero di coloro che vuole come alleati e di coloro che invece intende tenere lontano dal Centrodestra. Porte aperte a tutti gli esponenti di Alternativa Popolare tranne che ad Angelino Alfano, considerato un vero e proprio "traditore" ormai costola del Pd e di Renzi (come ha dimostrato il voto in Sicilia), e alla ministra Beatrice Lorenzin. Ok quindi al ritorno, se volessero, di esponenti del calibro di Maurizio Lupi e Maurizio Lupi. Ovviamente Idea di Gaetano Quagliariello e Carlo Giovanardi, gruppo uscito più di due anni fa dall'Ncd di Alfano, è assolutamente ben accetto nella 'quarta gamba'. Così come l'Udc di Lorenzo Cesa che, dopo il divorzio da Pierferdinando Casini, ormai in orbita Pd, ha dimostrato (non senza polemiche giudiziarie) di poter raggiungere addirittura il 7% alle Regionali in Sicilia.
Via libera anche a Rivoluzione Cristiana dell'ex ministro Gianfranco Rotondi così come a Direzione Italia di Raffaele Fitto. Nonostante il duro scontro con l'eurodeputato pugliese all'epoca del divorzio da Forza Italia, fonti azzurre spiegano che l'ex Cav avrebbe dato l'ok all'ingresso di Fitto nella 'quarta gamba' del Centrodestra per evitare che entri nella Lega di Salvini aumentando così i consensi del Carroccio vista la competizione interna con Fi.
Il colpo di scena però è il no "secco" e "categorico" di Berlusconi a Stefano Parisi. Diverse fonti azzurre ai massimi livelli hanno spiegato ad Affaritaliani.it che l'ex candidato al ruolo di sindaco di Milano "è stato troppo autonomo e indipendente da Fi prendendo le distanze in modo esagerato" dall'ex presidente del Consiglio dopo una prima fase di innamoramento politico. "Se vuole, Parisi va da solo e se è davvero così bravo lo dimostri raggiungendo il 3%" spiega un parlamentare azzurro di lungo corso.
Porte aperte, ovviamente, ai Repubblicani di Francesco Nucara, ai Liberali di Stefano De Luca e ai Socialisti non di sinistra di Stefano Caldoro. Berlusconi vorrebbe nella 'quarta gamba' anche l'ex sindaco di Verona Flavio Tosi, ma sul leader di Fare! pesa il veto della Lega e di Salvini. Tanto che in Forza Italia lo considerano un "problema di difficile soluzione". E infine il movimento sovranista. Tra i parlamentari azzurri è diffusa l'opinione che alla fine Francesco Storace e Gianni Alemanno, invisi a Giorgia Meloni e che Fratelli d'Italia non vuole assolutamente, troveranno ospitalità nelle liste della Lega nel proporzionale con un paio di collegi al Centro-Sud per i due leader del movimento sovranista.