Politica
'Isolare Fi, annientare Berlusconi'. Il piano segreto Salvini-Meloni

8 novembre 2015. Berlusconi, Salvini e Meloni insieme a Bologna contro il governo Renzi. 15 marzo 2016 (poco più di quattro mesi dopo) il Centrodestra si sgretola. La candidatura ormai certa della leader di Fratelli d'Italia a sindaco di Roma, appoggiata da Matteo Salvini e forse anche da Francesco Storace, mette nell'angolo Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia, pressato dal 'cerchio magico' azzurro (Pascale-Bergamini-Rossi, per il momento insiste su Guido Bertolaso, come ha spiegato ad Affaritaliani.it il senatore Altero Matteoli.
Fonti leghiste parlano di "successo della strategia di Salvini", nonostante Giancarlo Giorgetti stia continuando faticosamente a cercare di evitare lo strappo con l'ex Cavaliere. Il "piano segreto" del leader del Carroccio sarebbe quello di "annientare" Berlusconi. Prima di Natale Salvini si era convinto che il numero uno azzurro facesse veramente opposizione al governo Renzi, poi sono arrivati nuovi passaggi da Forza Italia ai verdiniani di Ala e l'insistenza di Berlusconi su Bertolaso a Roma (nonostante i sondaggi negativi). Sospetti e dubbi hanno iniziato a serpeggiare in Via Bellerio: vuoi vedere che Fi - spinta dal cosiddetto 'Partito di Mediaset' (Confalonieri e i figli di Berlusconi) stia sottobanco e dietro le quinte continuando a sostenere il premier?
Con il passare dei giorni i sospetti e i dubbi sono quasi diventati una certezza, con Forza Italia spaccata tra chi, come Giovanni Toti (che con la Lega governa la Liguria), si spinge di fatto a chiedere a Bertolaso un passo indietro, e chi, come la Bergamini, spara alzo zero sul Carroccio reo di dividire il Centrodestra. Poi l'ex Cav ci ha messo il carico da novanta con quelle accuse (anzi, quegli insulti) a Meloni ("una mamma non può fare il sindaco" e "le rido in faccia") e a Salvini ("pappone" e "una comparsa"). Quando è troppo è troppo. Telefonata Salvini-Meloni e via al piano B. A Roma candidatura della leader di Fratelli d'Italia e via al tavolo Giorgetti-La Russa per individuare candidature Lega-Fdi nelle altre città chiamate al voto (solo a Milano il Centrodestra sembra restare compatto su Stefano Parisi).
Quasi certa la rottura a Torino e Bologna, probabile a Napoli. Ecco la strategia di Salvini (d'accordo con la Meloni): isolare Forza Italia e, nonostante il rischio di favorire 5 Stelle e Pd, arrivare al voto umiliando Forza Italia e dimostrando numeri alla mano che il Centrodestra (anche se a questo punto sarebbe una destra lepenista) esiste anche senza gli azzurri. E' del tutto evidente che se la Meloni a Roma - ma lo stesso discorso vale anche per le altre città - batte nettamente Bertolaso "Berlusconi è politicamente morto", afferma un dirigente del Carroccio.
E a quel punto, anche e soprattutto in vista delle Politiche (quasi certamente nel 2017), il vero anti-Renzi di destra sarà il duo Salvini-Meloni. A questo punto l'ex premier deve decidere se andare avanti sfidando le urne e rischiando, con l'isolamento di Forza Italia, il flop elettorale e il declino politico, oppure fare una capriola all'indietro (difficile che accada) mettere a tacere il 'cerchio magico' e convergere sulla Meloni. A quel punto, ovviamente, anche a Torino, Bologna e Napoli sarebbe più semplice ricucire. Il Centrodestra è davvero a un passo dalla clamorosa e definitiva rottura.