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Politica

"Tutti i contributi sono utili: chi vuole riunire il Centrodestra con il modello Milano, che io chiamo modello Lombardia perché qui funziona, è il benvenuto". Questa frase, pronunciata dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni commentando il ruolo affidato da Silvio Berlusconi a Stefano Parisi per il rilancio di Forza Italia e del Centrodestra, cela le profonde divisioni all'interno della Lega. I salviniani doc, a denti stretti, ammettono che il Governatore ed ex ministro dell'Interno si muove in modo "autonomo" e per molti versi in contrapposizione ai progetti del segretario federale. In Via Bellerio vedono l'endorsement dell'ex Cavaliere a Parisi come il chiaro tentativo di "stoppare" i giovani, ovvero Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Una strategia che dietro ha Gianni Letta e il cosiddetto 'Partito di Mediaset', ovvero quella parte di Forza Italia che punta a riallacciare i rapporti con il Pd allontanandosi dal Carroccio e da Fratelli d'Italia. Certamente non oggi ma dopo il referendum istituzionale, qualora vincesse il no (come dicono quasi tutti i sondaggi), quando potrebbe nascere un nuovo esecutivo di larghe intese nel quale Berlusconi intende entrare direttamente. In questo contesto la scelta di puntare su Parisi serve per riorganizzare l'area dei moderati evitando che il Centrodestra resti nelle mani di Salvini e Meloni. E a far male in Via Bellerio è la sponda offerta da Maroni all'ex candidato sindaco di Milano. "Berlusconi sceglie sempre persone senza quid", commenta a microfono spento uno dei massimi dirigenti leghisti fedelissimo di Salvini. "L'obiettivo di Silvio è quello di sparigliare le carte e di fermarci, è evidente". Ma anche dentro Forza Italia non tutti sono d'accordo con la linea parisiana e infatti domenica sera il Governatore della Liguria, Giovanni Toti, sarà ospite della festa della Lega Nord Romagna a Milano Marittima con Salvini. E' il segno che Toti intende smarcarsi dalle decisioni di Berlusconi e continuare sulla linea del rapporto diretto con il Carroccio. Prima o poi Berlusconi sarà chiamato a scegliere tra Alfano e Salvini. Tenere insieme Ncd e Lega, nonostante il modello Milano e il modello Lombardia, appare impossibile sia in Forza Italia sia tra i salviniani.

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