Politica
Centrodestra, prime intese sui candidati. I nomi nelle città: eccoli
Centrodestra, vertice del disgelo tra Salvini, Meloni e Tajani mercoledì 26 maggio
Il comunicato congiunto dopo la nuova riunione del Centrodestra sulle elezioni comunali del prossimo ottobre è scarno e in realtà dice ben poco: "Si è conclusa la riunione del centrodestra sulle Amministrative. Erano presenti rappresentanti di Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Cambiamo, Udc, Noi con l’Italia e Rinascimento. In un clima positivo e costruttivo sono state analizzate le candidature proposte dai coordinamenti regionali. Si è trovata ampia convergenza sui sindaci uscenti che, ad oggi, sono sostenuti da tutti i partiti della coalizione. Il lavoro proseguirà la settimana prossima".
In realtà, secondo quanto Affaritaliani.it ha appreso direttamente da diverse fonti che hanno partecipato al tavolo di oggi, sono stati fatti alcuni, significativi, passi in avanti. Nelle città medie, non solo capoluoghi di provincia, è stato deciso che laddove c'è un sindaco uscente di Centrodestra si va automaticamente alla ricandidatura, indipendentemente dai rapporti di forza e dal numero di primi cittadini per ogni singola forza politica della coalizione.
L'accordo sarebbe raggiunto, ad esempio, su alcuni primi cittadini eletti da Lega, FdI, Forza Italia e alleati centristi nella scorsa tornata, a partire da città come Trieste, dove è tricolore il civico Roberto Dipiazza, Pordenone (Alessandro Ciriani, indipendente di destra), Novara (Alessandro Canelli, Lega) e Grosseto, dove nel 2016 è stato eletto il civico Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
Per quanto riguardà invece i comuni dove il sindaco uscente è di Centrosinistra o del M5S il vertice ha deciso in alcuni casi di rimandare i dossier ai vari tavoli regionali, in quanto manca un accordo, e in altri, dove c'è un'intesa di massima, comunque si aspetta di chiudere le cinque grandi metropoli chiamate al voto per avere un quadro complessivo che soddisfi tutti i partiti.
Salvo colpi di scena, la settimana prossima, probabilmente mercoledì 26 maggio - come confermano sia fonti di Fratelli d'Italia sia della Lega, dovrebbe tenersi la tanto attesa (da mesi) riunione del disgelo tra i leader, ovvero Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani (più ovviamente i big dei partiti minori del Centrodestra). In quell'occasione si giocherà (finalmente) a carte scoperte sulle principali città. Catello Maresca a Napoli e Paolo Damilano a Torino sono confermati al 99,99%, anche se ovviamente manca l'ufficializzazione, ma vengono considerati ormai due casi chiusi. A Bologna, spiegano le fonti, "abbiamo diversi nomi ma sono ancora coperti, sarà il tavolo dei leader a sciogliere i nodi".
Poi le due metropoli più attese. A Roma si è definitivamente chiusa la strada che avrebbe dovuto portare alla candidatura di Guido Bertolaso. Salvini, Meloni e Tajani hanno ricevuto dall'uomo dei vaccini per la Lombardia la richiesta di non insistere più sul suo nome, stop. Restano alcuni profili civici, che la leader di FdI presenterà agli alleati la prossima settimana, sui quali si stanno eseguendo sondaggi riservati per valutare chi ha maggiori potenzialità di competere con Carlo Calenda, Virginia Raggi e Roberto Gualtieri.
Stesso discorso per Milano, dove, ormai messo da parte Gabriele Albertini, si spegne anche l'ipotesi Maurizio Lupi (che piaceva a Forza Italia) per non aprire a candidati politici che romperebbero lo schema di civici-manager per le cinque metropoli. La settimana successiva, subito dopo la festa della Repubblica del 2 Giugno, dovrebbe tenersi il vertice finale tra i leader per chiudere e presentare ufficialmente i candidati alle Amministrative. Condizionale d'obbligo, ovviamente.