Politica

Centrodestra, Toti: mai un governo Pd-Forza Italia. Verdini e Alfano fuori

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Intervista di Affaritaliani.it a Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria


Il Rosatellum 2.0, approvato oggi definitivamente dal Senato, può consentire al Centrodestra di vincere le elezioni e di avere la maggioranza nel prossimo Parlamento?
"Mi auguro di sì. E' frutto di una mediazione che tiene conto di numerosi stimoli provenienti da tanti partiti, ma è l'unica mediazione possibile ed è comunque meglio dei due Consultellum con cui avremmo condannato certamente il Paese all'instabilità. Certamente questa legge elettorale non garantisce che ci sia una maggioranza in Parlamento, ma fa un piccolo passo in quella direzione".

I 5 Stelle dicono che il Rosatellum 2.0 è la legge per arrivare al'inciucio Pd-Forza Italia dopo il voto. E' così?
"No, non è affato vero. Tutti i leader del Centrodestra hanno negato che sia un'ipotesi, anche minimamente, percorribile. Certamente io non la condividerei mai come, immagino, tutti gli altri che governano nei Comuni e nelle Regioni con una maggioranza cristallina di Centrodestra. E mi auguro invece che il Rosatellum 2.0 possa portare, visto che ci saranno 236 parlamentari alla Camera e la metà al Senato eletti sotto i simboli della coalizione, a un passo verso quella federazione di Centrodestra stabile che auspico. Quindi l'esatto opposto".

Ma i grillini attaccano pesantemente...
"I 5 Stelle sono franati sotto i colpi dei disastri della Raggi e dall'Appendino e continuano a farneticare di cose che non esistono. Se i 5 Stelle sono incapaci di ogni accordo politico, sono incapaci di ogni mediazione, sono incapaci di costruire coalizioni credibili, la colpa è semplicemente loro".

Se nella parte proporzionale la Lega prende più voti di Forza Italia accetterete Salvini premier?
"Le previsioni, le cabale e i tiri dei dadi i lasciamo ai maghi e ai giocatori. Quando si voterà gli italiani si esprimeranno e ognuno farà le proprie valutazioni".

Con Giorgia Meloni ci sono state forti tensioni sui referendum autonomisti di Lombardia e Veneto, riuscirete a ricucire con Fratelli d'Italia?
"La Meloni ha difeso la sua visione che è molto radicata nella tradizione della destra del nostro Paese, che è molto affezionata all'unità d'Italia da sempre. Però credo che la mediazione sia quella di uno stato centrale forte, magari con quella repubblica presidenziale che il Centrodestra asprira ad avere da molto tempo, e importanti autonomie locali con poteri esclusivi su tante materie che oggi non hanno e, soprattutto, con un vero potere di imposizione fiscale e di determinare qualità e quantità delle tasse nei loro territori. Questa mediazione credo che alla Meloni possa stare bene, così come possa stare bene a Forza Italia e alla Lega. Ed è l'anima di quella riforma che fece il Centrodestra nel 2005 e che poi fu bocciata con il referendum".

Nascerà la cosiddetta 'quarta gamba' del Centrodestra?
"Mi auguro che tutto il mondo cattolico di centro e moderato che in questi anni, per varie ragioni, ha ondeggiato tra la nostra metà campo e quella renziana torni stabilmente a far parte della nostra coalizione. Io governo con quell'anima come 'quarta gamba' della Liguria, Maroni governa con quell'anima moderata la Lombardia. Quindi credo che sia questo il loro posto dove collocarsi. Poi in alcuni casi non è andata così, vedi in Sicilia la scelta di correre con il Pd, secondo me una scelta incoerente con la storia di quella parte politica; altrove gli accordi si sono fatti: in Lombardia, a Genova, a Spezia, nelle Regioni del Nord".

Però Verdini e Alfano sono fuori...
"Verdini ha sempre rivendicato di essere il punto di mediazione tra il renzismo e il resto del mondo, oggi che il renzismo mi pare decisamente fuori gioco...non si può essere uomini per tutte le stagioni. Alfano sta facendo scelte costanti e coerenti in senso opposto. Non voglio portare nella nostra coalizione chi non ci vuole stare".