Che fine ha fatto Carlo Calenda?
Calenda puntava a fare il segretario del Pd ma ora è scomparso.
Vi ricordate di Carlo Calenda, il superministro dello Sviluppo Economico che volava nelle ipersfere ministeriali per cercare d’accreditarsi, lui con un passato turboliberista vicino all’Istituto Bruno Leoni, come “comunista” vicino agli operai delle aziende in crisi?
Vi ricordate di Carlo Calenda, “tecnico”, che poi prese la tessera del Pd dopo il disastro del 4 marzo in assoluta controtendenza?
Ebbene è sparito.
Molti pensavano che Calenda puntasse a fare il segretario del Pd e molti credono che sia proprio così, vista la crisi post elettorale. Il ragionamento politico che probabilmente l’ex ministro si era fatto era del tipo, Renzi è annichilito, molla il Pd ed io che rappresento il “nuovo” mi faccio sotto e cerco di scalare il partito. Peccato che per il nipote di Comencini le cose non siano andate proprio come sperava: Renzi non ha affatto mollato la presa e dal suo scranno di senatore toscano spara come un cecchino austriaco della Grande Guerra sia fuori che dentro il partito. Dopo qualche tentativo di cambiamento il Pd si è accontentato del comodo scranno dell’opposizione, con Martina segretario formale e Renzi sostanziale e per Carlo non c’è più posto.