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Politica
Chiude Marelli Crevalcore, alta tensione tra Calenda e Landini
La conferenza sui primi 600 giorni di Gualtieri

Marelli, Bonaccini: "Governo faccia sentire la propria voce"

In merito allo stato dell’economia italiana sono “molto preoccupato. Ieri la Marelli ha annunciato 300 licenziamenti, è del tutto irresponsabile. Vorrei fare un appello: spero che il Governo faccia sentire la propria voce”. Così il presidente dell’Emilia-Romagna e del Pd Stefano Bonaccini ospite di Skytg24. “E’ evidente che siamo di fronte a problemi seri per questo Governo: cadono gli assi che hanno fatto vincere Giorgia Meloni”, aggiunge. Questo esecutivo, chiosa Bonaccini, "non ha alcuna politica industriale all'orizzonte".

"Noi siamo qui per dare pieno supporto a questa battaglia". Così la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, parlando davanti ai lavoratori della Magneti Marelli di Crevalcore, nel Bolognese, dove la proprietà ha confermato di voler chiudere lo stabilimento. "Non è un passaggio temporaneo: saremo qui domani, dopodomani e ogni giorno che serve. Saremo a seguire da vicino il tavolo del 3 ottobre a Roma. Non bisogna far calare l'attenzione su quello che sta accadendo in questo stabilimento", aggiunge.

“Questo rischia di essere un film che vediamo in altre realtà del paese e non lo possiamo permettere. Siamo con voi nella richiesta che venga ritirata la chiusura. Seconda questione è che va salvaguardato questo sito produttivo di questo territorio perché vuol dire salvaguardare le competenze e i saperi che voi avete e che sono fondamentali”. Così la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein parlando davanti ai lavoratori della Magneti Marelli di Crevalcore, nel Bolognese, dove la proprietà ha confermato di voler chiudere lo stabilimento. “Mi rivolgo al governo: ci sono sei miliardi sull’automotive che il governo precedente aveva già messo a disposizione: bisogna decidere come farlo. La risposta viene da Crevalcore e dalla vostra lotta quotidiana. Quelle risorse vanno messe a supporto di questa filiera. Questa è solo una scelta politica della proprietà che guarda esclusivamente al margine di profitto e non è accettabile che avvenga sulla pelle di 229 lavoratori e lavoratrici. Ci sono molte coppie, si rischia di azzerare totalmente il reddito di molte famiglie di questo territorio”, aggiunge.

“Mi risulta che il governo stia discutendo della vendita della rete, che è una infrastruttura strategica sulla telecomunicazioni, allo stesso gruppo Kkr. Se il buongiorno si vede dal mattino non ci poteva essere inizio più sbagliato, più inaccettabile. Se ci sono le risorse per fare quell’investimento strategico, se non hanno preoccupazione ad affidare l’infrastruttura strategica a un fondo di investimenti che è estero, quello che stanno facendo qui a Crevalcore deve essere un forte campanello d’allarme. Se la logica è solo quella del profitto vuol dire che non sono realtà adeguate a gestire delle infrastrutture strategiche italiane”. Così la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein parlando davanti ai lavoratori della Magneti Marelli di Crevalcore, nel Bolognese, dove la proprietà ha confermato di voler chiudere lo stabilimento. “Vale per le telecomunicazione e vale per il settore automotive. Non ci vengano a dire che siamo di fronte a realtà in crisi e che non hanno investimenti da fare per assicurare la continuità produttiva di lavoratrici e lavoratori che hanno già dimostrato competenze importanti”, aggiunge.

“Al governo noi chiediamo, di fronte a questo nodo politico, se ha un canale aperto con Kkr per discutere di eventuali vendite di un settore strategico come le telecomunicazioni, che alzi la voce e non pieghi la testa rispetto a quello che si sta facendo qua”. Così la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein parlando davanti ai lavoratori della Magneti Marelli di Crevalcore, nel Bolognese, dove la proprietà ha confermato di voler chiudere lo stabilimento. “Noi siamo qui per dire che serve un piano industriale, che le risorse ci sono, che il Partito Democratico c’è con le sue proposte per stimolare il governo che è già lì da un anno a mettere in campo quei sei miliardi per sostenere la filiera”, aggiunge.

Marelli, Calenda: "Pronto a confronto con Landini"

“Non ho offeso i lavoratori. Ho criticato Landini e la sua compiacenza verso gli azionisti della Fiat e di Repubblica rispetto alla de industrializzazione del settore automotive. Landini non è i lavoratori. Pronto a fare un confronto dove e quando vuole". Lo scrive su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda. "Ricordo alla Cgil che ho chiesto di bloccare la vendita della Magneti Marelli con la golden Power. Governo Conte. Non mi ricordo analoghe posizioni della Cgil. Andrò a Crevalcore. Accetterò eventuali contestazioni e spiegherò quello che intendiamo fare in Parlamento per difendere i lavoratori di Magneti Marelli. Fine", conclude.

Marelli, Gelmini: "Cgil attacca Calenda. Fa politica"

“Oltre a minacciare scioperi a vanvera prima ancora che accadano le cose, oggi la Cgil attacca Carlo Calenda, un leader - tra l’altro dell’opposizione - che conosce molto bene la vicenda Marelli e che sabato sarà a Crevalcore per esprimere vicinanza e solidarietà ai lavoratori. La CGIL usa i temi del lavoro e la tutela degli operai per far politica, non sindacato”. Così Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione.

Marelli: Fiom ER, Calenda ospite non gradito al presidio 

La Fiom Cgil dice no alla visita annunciata di Carlo Calenda al presidio dei lavoratori Marelli definendolo 'ospite non gradito'. "Riteniamo le affermazioni di Carlo Calenda, contenute in un video pubblicato sui social in riferimento alla vertenza Marelli, gravissime e offensive non solo per la FIOM e la CGIL, ma anche per tutte le lavoratrici e i lavoratori - si legge in una nota diffusa dal sindacato -  In un momento così delicato in cui la vita, il lavoro, l’occupazione sono a rischio leggere di un esponente politico che al posto di difendere i lavoratori specula per un minuto di celebrità rende poco onorevole il ruolo di deputato della Repubblica".

"La FIOM e la CGIL in questi anni, non hanno mai smesso di battersi per la dignità del lavoro, la difesa dei posti di lavoro e per un vero piano industriale di Marelli in grado di garantire futuro agli stabilimenti italiani e alle lavoratrici e ai lavoratori - commenta la Fiom Emilia Romagna -  Accecato dall’odio contro il Segretario Generale della CGIL, Calenda dimostra di non sapere nulla e di non essersi nemmeno documentato su quanto i lavoratori e il loro sindacato hanno fatto in questi anni. Abbiamo difeso la fabbrica, gli impianti, i posti di lavoro anche quando le case tremavano per le scosse del terremoto del terribile 2012. Quel giorno c’era Maurizio Landini ai cancelli della Marelli di Crevalcore. Abbiamo lottato tutte le volte che vedevamo commessa un’ingiustizia; abbiamo chiesto garanzie industriali e di commesse al momento della cessione da parte di FCA; abbiamo proposto la realizzazione di un polo nazionale di componentistica per il settore automotive anche con la partecipazione dello Stato; abbiamo contrattato il rientro nel Contratto dei Metalmeccanici; oggi vogliamo una giusta transizione che non sia pagata da chi lavora . L’abbiamo fatto sempre con serietà. L’abbiamo fatto sempre con rispetto. Quel rispetto e quella serietà che Carlo Calenda non riconosce. Pertanto sappia che per noi non è ospite gradito al Presidio permanente ai cancelli della Marelli di Crevalcore - conclude il simdacato - perché noi siamo qui per difendere il futuro occupazionale e produttivo e non per un post sui social network".

Marelli, Schlein: "Seguiremo il tavolo del 3 ottobre al ministero"

"Oggi con le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento di Crevalcore di Magneti Marelli, in provincia di Bologna: 229 persone rischiano di perdere il posto di lavoro dopo l’annuncio di chiusura dello stabilimento. Tra di loro ci sono almeno venti coppie, che rischiano di veder azzerato in un colpo solo l’intero reddito familiare". Lo scrive la segretaria del Pd, Elly Schlein, sui social network. "Chiediamo che si ritiri la decisione di chiusura dello stabilimento e si garantisca continuità produttiva al sito, si tuteli l’occupazione e non si disperdano le competenze. Il governo ha 6 miliardi stanziati da quello precedente sull’automotive, si investano senza indugi per rafforzare tutta la filiera, con investimenti, innovazione, ricerca per accompagnare i cambiamenti che servono", Aggiunge Schlein.

"Il fondo americano KKR che qui decide la chiusura di uno stabilimento importante per una filiera strategica come l’automotive è lo stesso che vorrebbe acquistare un’altra infrastruttura strategica come la rete di TIM. Se il buon giorno si vede dal mattino, è un pessimo segnale. Serve un impegno preciso per la reindustrializzazione della Magneti Marelli a Crevalcore, evidentemente le risorse non mancano. Non si può far pagare sulla pelle di lavoratrici e lavoratori l’assenza di politiche industriali. Siamo dall’inizio e continueremo ad essere, come Partito Democratico, al fianco di questi lavoratori e lavoratrici e delle loro famiglie. Ci siamo per dare loro pieno supporto, non è un passaggio temporaneo, saremo qua domani, dopodomani, ogni giorno che serve. Come saremo anche a seguire da vicino il tavolo del 3 ottobre a Roma al Ministero".

Gelmini: "Calenda ci sarà, Cgil se ne faccia ragione"

“Mobilitare i propri iscritti per ostacolare la presenza di un senatore della Repubblica al presidio della Marelli è intollerabile. Domani Carlo Calenda sarà ugualmente a Crevalcore, a testa alta, per esprimere solidarietà ai lavoratori. La Cgil se ne faccia una ragione”. Lo scrive su X Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione.

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