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Politica
La Cirinnà alla prova del Partito della Nazione

 

   Forse non erano 2 milioni, come dicono gli organizzatori, ma sicuramente un bel mucchio di persone al circo Massimo per il Family Day ci è andato. Quella fetta di elettori, legati ai valori cattolici più conservatori, che ha minacciato Renzi di ricordarsene, al momento del voto, se il Governo tirasse dritto. E come è stato scritto su questo quotidiano possono essere fino a 700mila i voti che il Pd perderebbe se passasse il Ddl Cirinnà. La stima viene dal professor Alessandro Amadori, che di numeri se ne intende, che parla di 1,5 percentuale a rischio nel Pd di Renzi.
    La prima risposta del Governo è stata netta: noi andiamo avanti. Ma è ovvio che dopo sabato qualche riflessione andrà fatta. Questa volta Renzi non può fare spallucce o dire 'gli italiani stanno con me'. Questa volta deve mediare tra l'anima progressista del suo governo, quella cattolica e le due piazze. Quella del Family Day e quella dello SvegliatiItalia del sabato precedente. Anche se non è da trascurare che una bella fetta del mondo cattolico, quello più progressista come testimonia la lettera dei capi scout, è favorevole alla Cirinnà.
      Il tema non è solo la Stepchild adoption che, alla fine, rimanda all'utero in affitto praticato all'estero, ma l'equiparazione delle Unioni Civili al matrimonio. Il ddl prevede l'obbligo di residenza, il cognome che passa da uno all'altro, gli alimenti in caso di separazione, la legittima e la reversibilità. Manca solo la possibilità dell'adozione tout court ma per il resto si tratta degli stessi diritti e doveri del matrimonio.
     Basterebbe che, di fronte a una coppia normata dalla legge in discussione, un ufficiale di stato civile rilevasse che sostanzialmente si tratta di un matrimonio e sentenziasse che, di fatto, quella coppia è sposata.   
      Viene da pensare che dietro la legge ci sia un'ipocrisia tutta italiana. Travestire da unioni civili il matrimonio gay. Cioè far passare una legge che ci pone alla pari di molti Paesi europei ma per la quale forse gli italiani non sono pronti. Per questo, per placare gli animi basterebbe, per ora, stralciare la stepchild adoption e modificare i diritti/doveri della coppia. Per garantire i diritti giusti e doverosi, certo, ma per non scimmiottare il matrimonio. Questo per metterci in linea con il resto del mondo ma, allo stesso tempo, restare nei nostri confini di Paese un po' bigotto e tradizionalista.
     A meno che Renzi non voglia osare. A meno che non abbia il coraggio di rompere quello schieramento catto-conservatore e mostrare, davvero, la sua anima progressista ed europea. A rischio di perdere voti e consenso. Conoscendo Renzi, che con l'idea stessa del partito della Nazione intende parlare a più gente possibile allargando i confini dell'elettorato, dubito che lo voglia fare. Ma lo capiremo presto. Questa è una prova importante per lui. Il Partito della Nazione, una specie di nuova DC, probabilmente modificherebbe il ddl Cirinnà. Il Pd che si ispira al Pse lo manterrebbe così. Vediamo cosa farà il Governo Renzi. E capiremo un po' di più dove vuole stare.

@AdriSantacroce

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adriana santacroce





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