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Cittadinanza italiana, ok alla riforma. Tajani: “È una cosa seria, basta abusi”. Ecco che cosa cambia
Il Cdm ha approvato la riforma della cittadinanza iure sanguinis. Le nuove regole

Antonio Tajani
Cittadinanza italiana, ok alla riforma. Tajani: “È una cosa seria, basta abusi”. Ecco che cosa cambia
Il Cdm ha approvato la riforma della cittadinanza iure sanguinis. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, sottolineando che "dalla mezzanotte ci sono nuove regole". "Ovviamente non si toglie il passaporto a chi l'ha già ottenuto onestamente, ma non ci saranno sanatorie", ha aggiunto, ribadendo che "si diventa cittadini se si hanno fino ai nonni italiani".
Con la riforma della cittadinanza approvata dal Cdm si vuole "favorire l'immigrazione di ritorno" e "chi si sente legato all'Italia", ma vuole mettere uno stop agli "abusi". Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. E' la "fine dell'utilizzo della nostra nazionalità per altri motivi", ha aggiunto, puntando il dito contro il turismo 'sanitario'. "Sono norme di buon senso che faranno risparmiare allo Stato e ai cittadini che pagano le tasse ed è un grande segnale attenzione agli italiani che vivono all'estero".
Che cosa cambia
I Paesi di maggiore emigrazione italiana hanno conosciuto negli ultimi anni un forte incremento di riconoscimenti della cittadinanza. Dalla fine del 2014 alla fine del 2024 i cittadini residenti all’estero sono aumentati da circa 4,6 milioni a 6,4 milioni: un aumento del 40% in 10 anni. I procedimenti giudiziari pendenti per l’accertamento della cittadinanza sono oltre 60.000, ha sottolineato in una nota la Farnesina, facendo l'esempio dell’Argentina, passata dai circa 20.000 del 2023 a 30.000 riconoscimenti già l’anno successivo, Brasile, da oltre 14.000 nel 2022 a 20.000 lo scorso anno e Venezuela, che contava quasi 8.000 riconoscimenti nel 2023.
I discendenti degli emigrati italiani nel mondo che potrebbero chiedere il riconoscimento della cittadinanza con la legge vigente sono potenzialmente tra i 60 e gli 80 milioni. La riforma libererà risorse per rendere i servizi consolari più efficienti, nella misura in cui questi potranno dedicarsi in via esclusiva a chi ne ha una reale necessità in virtù del suo concreto legame con l’Italia. Il sistema attuale si ripercuote infatti sull’efficienza degli uffici amministrativi o giudiziari italiani, messi sotto pressione da chi si reca in Italia solo nel tentativo di accelerare l’iter del riconoscimento della cittadinanza, alimentando anche frodi o pratiche scorrette.
Per raggiungere questo obiettivo, si procede in due fasi: alcune norme entrano in vigore subito con decreto-legge e, successivamente, si procede a una riforma organica dei requisiti sostanziali e delle procedure in materia di cittadinanza. Il decreto-legge approvato oggi prevede che gli italo-discendenti nati all’estero saranno automaticamente cittadini solo per due generazioni: solo se ha almeno un genitore o un nonno nato in Italia sarà cittadino dalla nascita.
Nella seconda fase, con un primo disegno di legge sempre approvato oggi si introdurranno ulteriori e più approfondite modifiche sostanziali alla legge sulla cittadinanza. Si impone innanzi tutto ai cittadini nati e residenti all’estero di mantenere nel tempo legami reali con il nostro Paese, esercitando i diritti e i doveri del cittadino almeno una volta ogni venticinque anni.
La riforma è completata da un secondo disegno di legge che rivede anche le procedure per il riconoscimento della cittadinanza. I residenti all’estero non si rivolgeranno più ai consolati, ma a un ufficio speciale centralizzato alla Farnesina. Ci sarà un periodo transitorio di circa di un anno per l’organizzazione dell’ufficio. L’intento è rendere più efficienti le procedure, con economie di scala evidenti.
I consolati dovranno concentrarsi sull’erogazione dei servizi a chi è già cittadino e non più a “creare” nuovi cittadini. Il provvedimento contiene infine altre misure per migliorare e modernizzare l’erogazione dei servizi: legalizzazioni, anagrafe, passaporti, carte d’identità valide per l’espatrio. Inoltre si prevedono misure organizzative per mettere la struttura della Farnesina sempre più al servizio dei cittadini e delle imprese.