Politica

Virus, Meloni rassicura i turisti al Colosseo. Leader pure nella comunicazione

Vincenzo Caccioppoli

Nella piena emergenza epidemia non si placano le polemiche sugli errori presunti o reali che sarebbero stati commessi dal governo e dai propri spin doctor della comunicazione nel gestire i momenti successivi allo scoppio della epidemia. Allarmismo eccessivo e poca considerazione verso i possibili danni di immagine che il comportamento del governo avrebbe creato in una economia che poggia molte delle sue basi proprio sul made in Italy e sul turismo. Certo il nemico è subdolo e non è facile capire se questo atteggiamento sia stato determinato soprattutto dalla giusta e reale preoccupazione di preservare la salute dei cittadini, adottando misure restrittive per cercare di contenere il più possibile gli effetti del contagio, oppure se ci sia comportati in maniera un po' scomposta, contribuendo a creare psicosi e sconcerto sia nel paese che all'estero. Il risultato è stato che il nostro paese sembra essere diventata la nuova Whuan e che quattro regioni sono praticamente ferme e isolate da dieci giorni.

La lista di paesi che hanno bloccato i loro voli da e per l'Italia si allunga di giorno in giorno (bizzarro il fatto che la stessa cosa non sia accaduta con la Cina, da dove il “mostro” si è propagato a tutto il mondo), le disdette verso le località turistiche e non solo quelle maggiormente interessate dal contagio, hanno raggiunto ormai la cifra drammatica del 90% del totale, con molte strutture costrette a chiudere a pochi giorni dalla feste di pasqua, addirittura la psicosi ha raggiunto anche i prodotti italiani, che spesso vengono rifiutati in dogana o non sono trasportati all'estero per la irrazionale paura che anch'essi possano essere infetti. Insomma un disastro le cui proporzioni sarà difficile calcolare, una volta che questa emergenza finalmente sarà venuta meno. E poi come al solito ci sono i soliti sciacalli che cercano di speculare anche in situazioni tragiche come questa, come quell'orrendo video di Canal+ francese che ironizzava sulla pizza italiana infettata dal coronavirus, denunciato per prima da una giustamente sdegnata Giorgia Meloni.

Ecco proprio la stessa Giorgia Meloni, che qualche giorno fa ha realizzato un filmato davanti al Colosseo in un impeccabile inglese, per cercare di far passare il messaggio rassicurante che in Italia la situazione non è proprio quella dipinta sui principali media internazionali e che perciò è ancora possibile girare liberamente per la maggior parte del suo territorio e che i turisti non devono avere il terrore di oltrepassare le Alpi. Difficile capire se questo effettivamente possa servire a qualcosa, ma certamente come detto da più parti, ora è il momento di fare azioni di questo tipo. Poi che li faccia un esponente della opposizione di fronte al silenzio del governo e dei ministeri preposti al compito è questione che dovrebbe fare ulteriormente riflettere. Come non notare poi la sua immediata disponibilità a dare una mano in una situazione di chiara emergenza, cosa non del tutto scontata, come dimostrato dalla chiusura invece della Lega e del suo leader. Forse ancora una volta la leader di Fratelli di Italia ha giustificato il motivo di tanto consenso verso di lei e il suo partito.

La ragazza della Garbatella ha dimostrato, infatti, con pochi e semplici gesti come anche sul piano comunicativo e della responsabilità la sua leadership sia del tutto meritata. In momenti come questi, infatti, occorre autorevolezza, ragionevolezza, conoscenza e sangue freddo, il messaggio da far passare è che chi ha compiti di responsabilità ha il polso fermo e sa che il suo ruolo è quello di guidare e non di farsi prendere dalla ansia da “prestazione”. Tutto ciò pare essere quello mancato non solo da parte del premier e di alcuni suoi minitri ma anche da parte di alcuni governatori locali delle zone piu colpite, che con alcune loro azioni o parole hanno framcamente dato l'idea di una certa improvvisazione. Certo senza scomodare paragoni col passato assolutamente irriverenti, i veri leader si vedono nei momenti di grande difficoltà coime quello attuale, ed e per questo che nel suo piccolo la Meloni ha dimostrato forse più di altri compostezza, calma e senso di responsabilità, oltre che ottime doti comunicative. Non sappiamo se la Meloni abbia all'interno del suo entourage qualche esperto di comunicazione che l'abbia ben consigliata, ma comunque sia forse da Palazzo Chigi qualcuno, che con una certa supponenza in passato ha dispensato consigli e minacce ai media, dovrebbe prendere esempio.

Il momento è di quelli in cui, come detto da più parti, occorre qualcuno che sappia far sentire la su voce autorevole e rassicurante, mettendo la faccia di fronte alle giuste paure e incertezze della gente di fronte ad un emergeza del tutto sconosciuta. La paura non può prendere il sopravvento, ma se proprio da chi guida il paese manca quella spinta rassicurante ed autorevole a contenerla, è inevitabile che essa abbia la meglio. Quello che invece manca in questo momento è proprio quella figura che non può essere incarnata da quella del Conte in sovraesposizione mediatica, dei primi giorni di emergenza, che come in trance agonistica passava da una conferenza stampa all'altra, improvvisata  nella sede della protezione civile a talk show di intrattenimento come quello della Barbara D'Urso ( ma vi immaginate la Merkel o Macron che vanno ad un programma come quello a parlare di emergenza sanitaria nelle ore in cui la stessa sta esplodendo...?) tentava, in maniera spesso maldestra, di spiegare alla gente quello che stava succedendo.

Il risultato è stato quello di creare insicurezza e panico, ed incorrere in puri atti di  autolesionismo, come quello di accusare un ospedale in prima linea come quello di Codogno di aver commesso gravi errori, creando ancora più sconcerto e timore nella opinione pubblica internazionale. In Spagna e Francia sembra stia accadendo in queste ore qualcosa di simle a quello accaduto a noi due settimane fa, ma i toni e le parole di chi governa sono approntati alla prudenza e alla cautela. Insomma il problema è serio e nessuno vuole sminuirlo ne pretendere di avere la formula giusta per affrontarlo, ma certo è che l'allarmismo dei primi giorni oltre a non aver frenato l'emergenza per ora, ne ha creata sicuramente una forse ancora più grossa a livello economico.

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