Politica

Conferenza stampa di Draghi: storia di un governo infame

l'opinione di Paolo Becchi e Giuseppe Palma

Una dichiarazione con cui il premier contraddice sé stesso

Che razza di vaccino è se i vaccinati sono costretti a fare la quarantena nel caso risultassero positivi al virus?

L’ultima conferenza stampa di Mario Draghi ha dell’incredibile. Nonostante i cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale primario siano ormai l’87% della popolazione over 12, soglia che supera il 90% se consideriamo l’impennata delle prime dosi a seguito dell’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50, il Presidente del consiglio ha affermato che “gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono dei non vaccinati”.

Una dichiarazione con cui il premier contraddice sé stesso, infatti il 22 luglio 2021 – quando fu introdotto il green pass a partire dal 6 agosto – Draghi affermò che “il green pass è una misura con cui gli italiani possono continuare ad esercitare le proprie attività, a divertirsi, ad andare al ristorante, a partecipare a spettacoli all’aperto e al chiuso, con la garanzia di trovarsi tra persone non contagiose”.

Dichiarazioni smentite dai fatti. La variante Omicron ha riportato il Paese alle Fasi 1 e 2 della pandemia, col tasso di positività che oscilla tra il 13 ed il 17%, con picchi oltre il 20%, alimentando così nuovamente il terrore per i ricoveri in terapia intensiva. L’unica cosa da fare, sin dai tempi di Conte, era quella di realizzare diecimila nuovi posti in terapia intensiva, e invece ne sono stati realizzati solo quattromila in più rispetto a quelli che avevamo a inizio pandemia.

Dal green pass introdotto a fine luglio si è avuta una vera e propria escalation: green pass per tutti, poi super green pass generalizzato (pure per prendere un caffè al banco o per salire sui mezzi pubblici, treni e aerei), infine obbligo vaccinale per alcune categorie e poi per tutti i cittadini over 50, con terze dosi a gogò. Ormai chi non si è vaccinato o chi non si è preso la malattia non può né andare a lavorare (anche lì serve il super green pass) né avere uno stralcio di vita sociale. Nonostante questo, siamo tornati al punto di partenza, come se gli ultimi due anni di distanziamento, mascherine e vaccini non fossero mai esistiti.

Beninteso, i vaccini – rispetto alla Fase 2 – hanno ridotto di circa il 50% la mortalità giornaliera da Covid e i ricoveri in terapia intensiva, ma non sono serviti praticamente a nulla per ridurre la circolazione del virus. Non solo, la mortalità totale per il 2021 è cresciuta, con esclusione della fascia di popolazione ultraottantenne.

Che vaccino è se la sua efficacia dura appena 4-5 mesi e non impedisce di finire, seppur in misura ridotta rispetto al passato, in terapia intensiva? E soprattutto, che razza di vaccino è se i vaccinati (anche quelli con tre dosi) sono costretti a fare la quarantena nel caso risultassero positivi al virus? Mai nella storia un vaccinato o un guarito da una qualsiasi malattia è stato costretto a restare a casa, neppure al tempo del colera.

Addirittura, durante la peste del Seicento i monatti (quelli guariti dal morbo) potevano girare liberamente e occuparsi dei cadaveri, oggi invece i triplo-vaccinati possono infettarsi. Delle due l’una: o il vaccino non funziona come dovrebbe o il governo vuole continuare a governare col terrore e nella sospensione permanente delle libertà fondamentali e dello stato di diritto, profittando della pandemia.

Se fossi vaccinato o guarito dal virus, cosa dovrei temere da uno che non si è vaccinato ed è sano? Un mondo senza logica. E infatti continua imperterrita la caccia all’untore non vaccinato, una esigua minoranza alla quale è stato sospeso ogni diritto fondamentale; dal lavoro alla libertà, dalla convivialità alla dignità.

Per due anni il leitmotiv è stato: ne usciremo solo col vaccino. Ora che quasi tutti sono vaccinati invece di dire che il vaccino non funziona come dovrebbe, il premier se la prende col 7% di non vaccinati. Una barzelletta. Tanto è vero che siamo tornati allo smart-working e alla DaD (alle elementari saranno sufficienti due positivi per tornare tutti a distanza). Un fallimento personale di Draghi e del comitato tecnico-scientifico, che continuano a dire tutto il contrario di tutto senza ammettere di aver sbagliato tutto.

Gli untori che Manzoni narra nella sua Storia della colonna infame erano poveri sventurati accusati ingiustamente di diffondere la peste, torturati e fatti morire con esecuzioni esemplari. I nuovi untori ai quali il Governo infame attribuisce i suoi fallimenti sono invece persone sane che semplicemente hanno il dubbio – legittimo – su un vaccino efficace appena qualche mese, non impedisce la circolazione del virus e non abilita neppure i vaccinati a svolgere una vita normale se positivi. Dalla storia non abbiamo imparato proprio un bel niente.