Politica
Conflitto di interessi e caso Cairo, la Lega: "No leggi ad personam"
Conflitto interessi, Lega: attenti a non lasciare la politica solo agli imbecilli
"Il conflitto di interessi è sicuramente contenuto nel contratto di governo, però ci sono tante altre cose nel contratto che devono avere la priorità come l'autonomia, l'estensione della flat tax, il decreto Sicurezza-bis per sanzionare le ong che fanno i tassisti del mare, dopo che ha funzionato molto bene il primo e la politica dei porti chiusi". Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, intervistato da Affaritaliani.it, spiega la posizione del partito di Matteo Salvini sul provvedimento che Luigi Di Maio e il M5S intendono calendarizzare in Aula già questa settimana. "Sul conflitto di interessi siamo assolutamente disponibili a rigionare - spiega il presidente dei deputati del Carroccio -, bisognerebbe però che la politica non pensasse soltanto a puntare il dito su chi non può fare qualcosa, la politica deve anche essere la parte costruttiva della società. Ultimamente vediamo i 5 Stelle troppo impegnati sulla denuncia più che sulla costruzione. E noi vogliamo costruire e non denunciare".
Se la legge che hanno in mente i 5 Stelle desse fastidio - diciamo così - a Silvio Berlusconi, la Lega che cosa farebbe? "Prima la proposta di legge bisogna leggerla. Ci sono in Italia già tante norme che limitano la candidabilità e, quindi, bisogna capire in che cosa consiste questo provvedimento. Abbiamo già la Legge Severino, lo 'spazzacorrotti', ci sono le ineleggibilità e le incompatibilità previste dalla legge elettorale che già escludono tutta una serie di attività di imprese e figure professionali dalla possibilità di candidarsi. Bisogna capire qual è il contenuto. Immagino che non sia una norma ad personam contro Berlusconi, immagino che sia un provvedimento più complesso. Aspettiamo di leggere il testo e valuteremo", afferma Molinari.
La Lega sarà l'avvocato difensore di Berlusconi? "Non faremo i difensori di nessuno, però faremo i difensori del buon senso. Di questo passo, se continuiamo ad escludere persone dall'attività politica, alla fine avremo una politica in mano soltanto agli imbecilli e agli sconsiderati. E invece noi riteniamo che sia utile che si creino le condizioni affinché la politica la facciano anche le persone che nella vita hanno realizzato qualcosa e hanno un valore aggiunto da dare. Bisogna avere equilibrio e sicuramente il conflitto di interessi non deve e non può essere una misura punitiva per una particolare categoria di persone o per una persona singola, ancora peggio".
Qualcuno ha ipotizzato che possa essere una norma per fermare la discesa in campo di Urbano Cairo... "Torniamo sul discorso ad personam, che non ci interessa", risponde il capogruppo leghista a Montecitorio. "Quello forse è il modo di ragionare di qualcun altro, forse di chi ha in mente questo tipo di legge. Che io voglio vedere perché voglio capire in che cosa si manifesterebbe questo conflitto di interessi. Che cosa vuol dire gli imprenditori? Un conto è chi ha in mano un gruppo che si occupa di qualcosa in particolare, ad esempio l'editoria, ma un conto è dire che una persona non può fare politica perché ha un'azienda e fa ad esempio il ferramenta. Bisogna capire qual è il contenuto".
Appunto l'editoria, Cairo...
"Leggerò bene il testo e poi lo saprò dire", chiosa Molinari.
E sui tempi? E' d'accordo con l'indicazione del vicepremier Di Maio che ha parlato di entrata in vigore entro agosto? "Prima dobbiamo fare l'autonomia, che è già in ritardo. Ovviamente l'autonomia deve essere approvata prima del conflitto di interessi", conclude.