Politica

Consiglio Ue, dai migranti all'asse franco-tedesco: Meloni ago della bilancia

di Federica Rossi

Meloni fa da "mediatore" tra Ungheria e Polonia e nelle prossime elezioni europee non è scontato preconizzare una posizione di ancora maggiore autorevolezza

Consiglio europeo e la strategia della premier Meloni su migranti (e non solo). Analisi 

Polonia e Ungheria ci hanno provato fino all’ultimo, nella prima giornata del Consiglio europeo, a rimettere in discussione l’accordo sulla migrazione raggiunto l’8 giugno scorso a Lussemburgo dai ministri dell’Interno a maggioranza qualificata. La opposizione dei due paesi dell’est che da tempo sono quelli che devono sopportare gran parte del peso delle migrazioni da paesi come Siria ed adesso Ucraina, che appartengono senza dubbio alla tipologia dei rifugiati di guerra.

La loro posizione quindi non può che restare di attenzione verso atteggiamenti spesso mutevoli e poco responsabili da parte di altri paesi europei in tema di migranti. Senza contare poi il fatto che da tempo Polonia e soprattutto Ungheria vengono spesso messi all’indice dall’europa per una supposta scarsa tolleranza nel gestire libertà, diritti civili e principi democratici dei propri cittadini. I due paesi non accettano la politica di ricollocamenti decisa dall’Europa, che prevede anche il pagamento di ventimila euro in caso di rifiuto.