Politica
"Conte è competente e rassicura. Ecco perché agli italiani piace"

Su Affaritaliani.it l'analisi del politologo Piero Ignazi
Non c’è litigio nella maggioranza che tenga. Neppure i dossier più discussi, dal Mes al caso Autostrade, scalfiscono il feeling degli italiani con il premier Giuseppe Conte. Una corrispondenza d’amorosi sensi che neanche i ritardi accumulati nei pagamenti della cassa integrazione o le difficoltà di accesso ai fondi per le imprese sembrano aver minato. Anzi, stando al verdetto di Nando Pagnoncelli sulla settimana scorsa, e che Affaritaliani.it ha pubblicato, il gradimento personale del presidente del Consiglio sale di un punto al 63 per cento, mentre il governo giallo-rosso resta stabile al 57. Il nostro giornale ha analizzato le ragioni di cotanto appeal con il politologo Piero Ignazi, ordinario del dipartimento di Scienze politiche e sociali all’Università di Bologna.
Professore, perché il premier piace così tanto?
Sostanzialmente perché è una figura tranquillizzante, rassicurante. E’ una figura che dà un’immagine di competenza. E, poi, si esprime spesso in maniera chiara, propria. Tutto ciò, quindi, costituisce un elemento di grande conforto.
Se Conte fosse alla guida di un partito, magari, le percentuali sarebbero più basse. E’ ipotizzabile?
Senza dubbio il fatto di essere percepito come super partes aiuta molto.
Secondo lei, paradossalmente, i continui retroscena di manovre sottobanco per “detronizzarlo” finiscono per rinsaldare ancora di più la fiducia degli italiani nel premier?
Le manovre le conoscono solo gli addetti ai lavori e quindi non incidono.
Ad incidere, invece, è stato il Covid?
Non ha inciso, è stato decisivo per raggiungere questo consenso. Ha fatto schizzare in alto la capacità del premier di gestire una situazione molto difficile. E la stessa sovraesposizione mediatica di Conte, per una volta, ha pagato.
L’autunno caldo che ci attende potrebbe minare il consenso del presidente del Consiglio. Lei che ne pensa?
Se sarà così lo vedremo, ma non possiamo prevederlo.