Conti Lega, Salvini: "I magistrati ci stanno mettendo i bastoni fra le ruote"
"La Lega sta subendo un processo politico senza precedenti" dichiara il leader del Carroccio in un'intervista, e punzecchia Mattarella
Matteo Salvini è "sia tranquillo sia incazzato". Così si dichiara il leader del Carroccio e vicepremier in un'intervista ad Alberto Mattioli della Stampa riguardo alla sentenza del tribunale del riesame e alla conferma del sequestro di una somma equivalente ai 49 milioni di euro spariti negli anni in cui Francesco Belsito era il tesoriere della Lega.
"Tranquillo perché so che siamo nel giusto" prosegue, "che stiamo lavorando bene e che la gente è con noi. Incazzato perché è chiaro che cercano di metterci i bastoni tra le ruote [...] Evidente che qualcuno non si rassegna al fatto che Salvini sia al governo".
Quel qualcuno, per stessa ammissione di Salvini, sono "evidentemente" i magistrati. "Quello che sta subendo la Lega è un processo politico senza precedenti". Quindi cita un caso avvenuto in Turchia, "quando a un partito fu sequestrato tutto il patrimonio prima ancora della condanna e poi la stessa magistratura fu costretta a restituirglielo".
Dopodiché, punzecchia Sergio Mattarella: "Ricordo che c'è un garante della Costituzione che deve far rispettare i diritti politici di 60 milioni di italiani". Ma il suo non è un appello all'intervento del Capo dello Stato: "Non chiedo niente a nessuno. Sono sereno. Mi piacerebbe soltanto che la magistratura di Genova, invece di corriere dietro a soldi che non ci sono e a conti correnti italiani o esteri che pure non esistono, lavorasse più rapidamente, per esempio, sulla strage del Ponte Morandi".
Poi c'è il nodo del cambio del nome al partito, possibilità sulla quale Salvini appare meno tetragono di qualche giorno fa: "Se lo faremo, lo faremo per una scelta politica e sicuramente non sulla base di una sentenza, men che meno di un'inchiesta. E in ogni caso, se decideremo di cambiare nome lo faremo nei prossimi mesi, non domattina".
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