Consulta: mi si nota di più se sentenzio oppure no?
Consulta: ritardi a ripetizioni nuocciono alle istituzioni
La vicenda del ritardo della sentenza sui quesiti di incostituzionalità dell’Italicum sta assumendo toni tra il fastidioso e il comico.
Infatti, dapprima la sentenza era attesa pe rieri e cioè lunedì 24 gennaio poi è slittata ad oggi alle 13 poi è slittata ancora.
Intanto c’è da dire che già fissare la sentenza così avanti e cioè verso la fine di gennaio non è che abbia fatto una buona impressione ed infatti vi sono state critiche politiche sia da destra che da sinistra principalmente da Renzi Salvini che vogliono accelerare il voto.
Ed in effetti, in questo comportamento dei giudici costituzionali si è ravvisto di fatto un comportamento “politico” che va a ritardare il possibile voto sotto magari l’influenza del Presidente della Repubblica Mattarella che vuole che la legislazione duri fino al 2018.
Poi questi nuovi due ritardi che esasperano un clima politico già avvelenato da polemiche ancor prima dell’attesa sentenza.
Probabilmente questi ritardi stanno ad indicare una notevole divisione all’interno dei giudici stessi; divisione magari formalmente leguleia ma in realtà politica visto l’origine di un terzo dei giudici da parte parlamentare (gli altri terzi sono rispettivamente provenienti da magistratura e Presidente della Repubblica, per un totale di 15).
Naturalmente questo protagonismo costituzionale riflette un evidente vuoto politico ma nel contempo mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.