Politica

Coronavirus, fase 2: aperture anticipate per le regioni con meno contagi

I governatori delle regioni dove il contagio si è quasi fermato stanno decidendo di riaprire in anticipo bar, ristoranti e piccole attività

Le regioni in cui i contagi da coronavirus si sono quasi fermati avranno la possibilità di aprire in anticipo le piccole attività come bar e ristoranti, rispetto alla data del 1 giugno riportata nell’ultimo dpcm.

Già dal 18 maggio, secondo fonti governative, “è probabile che in Basilicata, Molise, Sardegna e nelle regioni dove il contagio è quasi scomparso, bar, ristoranti o parrucchieri” possano riaprire, come chiesto anche dal ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli.

Il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha dichiarato: “dobbiamo adottare nuovi strumenti sanitari ed economici per affrontare un nemico sconosciuto. Soprattutto non bisogna abbandonare i settori che rimangono fermi come bar, ristoranti e negozi al dettaglio. Le date fissate dal premier Conte per la riapertura di queste attività le voglio considerare prudenziali. Le imprese molto piccole non possono sopportare mesi di chiusura, per cui vanno aiutate con risorse straordinarie. Nel prossimo triennio, l’Emilia-Romagna metterà a disposizione 14 miliardi (circa il 10% del Pil) per aiutare la ripresa economica".

Anche il presidente del Consiglio regionale toscano, Eugenio Giani, si è dichiarato favorevole, sostenendo che “la Toscana ha bisogno di ripartire; i suoi esercizi, le sue imprese e attività devono poter riaprire, proseguendo nel controllo della pandemia nei nostri territori. Borghi di 2 mila persone hanno reagito meglio e prima alla pandemia, tanto da pensare all’opportunità di avviare una Fase 2 della Toscana con alcune anticipazioni rispetto al calendario nazionale, ad esempio per la riapertura di esercizi al dettaglio, bar, ristoranti, alberghi, parrucchieri e attività di cura della persona prima del 1 giugno".

L’assessore allo Sviluppo economico dell'Abruzzo, Mauro Febbo, ha invece annunciato che la regione “farà le ordinanze per concedere aperture, sempre nel rispetto dei protocolli e nel rispetto della massima sicurezza, che supereranno il Dpcm. L’Abruzzo è stata tra le regioni più virtuose e più ligie nell’applicare le prescrizioni del Governo e, dunque, è altrettanto in grado di ripartire rispettando i protocolli di sicurezza, attrezzando i vari ambiti di attività”.

Più critico Luca Zaia, governatore del Veneto, che ha così commento il dpcm del 26 aprile: “O funzionano i dispositivi e allora bisognava aprire tutto oppure di cosa stiamo parlando?".

Il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, che ha già emanato un’ordinanza che prevede l’immediata riapertura di alcune attività. “In particolare dal 29 aprile consentiamo in Puglia la ristorazione con asporto da parte di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie” ha detto “con divieto di consumazione all’interno e all’esterno dei locali, la tolettatura degli animali di compagnia previo appuntamento, la pesca amatoriale, manutenzione e riparazione delle imbarcazioni da diporto, l’accesso ai cimiteri. Dal 4 maggio inoltre sarà possibile recarsi nelle seconde case di proprietà per attività di manutenzione”.