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Politica
Corruzione: ok della Camera al 'whistleblowing'. Ora a Senato

Primo ok, alla Camera, al ddl per il contrasto alla corruzione che contiene le norme sul cosiddetto 'whistleblowing', ovvero sulle segnalazioni dall'interno sia nel settore pubblico sia privato. La normativa non prevede piu', pero', premi per chi denuncia casi di corruzione. Il provvedimento, che ora passa al vaglio del Senato, e' stato approvato in Aula a Montecitorio con 281 si', 71 no e 18 astenuti.

Corruzione: chi, come, cosa. 'Whistleblowing' in sintesi - Via libera alla Camera al testo che rafforza in chiave anticorruzione la tutela del segnalante di illeciti. La nuova legge, che ora passa al Senato, integra e amplia l'attuale disciplina prevista dalla legge Severino: da un lato infatti implementa la norma gia' vigente per gli impiegati pubblici includendo gli enti pubblici economici e gli enti di diritto privato sotto controllo pubblico, dall'altro allarga la tutela al settore privato inserendo specifici obblighi a carico delle societa' nei modelli organizzativi previsti dalla 231.

Ecco, in sintesi, le principali novita'.

- Whistleblower piu' garantito. Il dipendente che in buona fede segnala ai responsabili anticorruzione, all'Anac o ai magistrati ordinari e contabili illeciti che abbia conosciuto in ragione del rapporto di lavoro non potra' essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altre misure ritorsive. L'Anac applichera' al responsabile di atti discriminatori una sanzione pecuniaria amministrativa fino a 30mila euro.

- Segnalazioni in buona fede. La buona fede, esclusa se il segnalante agisce con dolo o colpa grave, implica una segnalazione circostanziata e la ragionevole convinzione, fondata su elementi di fatto (anche documenti), che la condotta illecita si sia verificata.

- Segretezza identita'. E' vietato rivelare l'identita' del whistleblower, ma non sono ammesse segnalazioni anonime. Il segreto sul nome, in caso di processo penale, non puo' comunque protrarsi oltre la chiusura delle indagini preliminari. L'Anac predisporra' linee guida sulle procedure di presentazione e gestione delle segnalazioni promuovendo anche strumenti di crittografia quanto al contenuto della denuncia e alla relativa documentazione per garantire la riservatezza dell'identita' del segnalante.

- Clausola anti-calunnie. Ogni tutela salta nel caso di condanna del segnalante in sede penale (anche in primo grado) per calunnia, diffamazione o altri reati commessi con la denuncia. Se si accerta l'infondatezza della segnalazione o la mancanza di buona fede scatta inoltre il procedimento disciplinare e l'eventuale licenziamento in tronco.

- Tutela allargata al settore privato. La tutela del whistleblower vale per tutte le amministrazioni pubbliche, inclusi gli enti pubblici economici e quelli di diritto privato sotto controllo pubblico, e si applica (indipendentemente dal tipo di contratto) pure a consulenti e collaboratori e a chi lavora in imprese che forniscono beni e servizi alla Pa. Ma si estende anche al settore privato prevedendo che nei modelli organizzativi e di gestione, predisposti dalle societa' ai sensi del decreto 231/2001 per prevenire la commissione di reati, siano inserite anche norme specifiche a tutela della riservatezza di chi segnala illeciti e contro eventuali misure ritorsive e discriminatorie.

 

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