Politica

Covid, si decide il 10 novembre. Lockdown o misure più sfot. Gli scenari

Di Alberto Maggi

Che cosa accade dopo l'ultimo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte

La data cerchiata in rosso sul calendario del premier Giuseppe Conte e del ministro della Salute Roberto è martedì 10 novembre. Sarà quel giorno infatti che il governo farà un primo bilancio degli effetti delle nuove misure prese con l'ultimo Dpcm firmato nella notte tra sabato e domenica sull'andamento della curva epidemiologica. L'approccio del presidente del Consiglio e dell'esecutivo è pragmatico e concreto, tenendo insieme - come ha ribadito nell'ultima conferenza stampa - la tutela della salute e quella dell'economia. Fonti della maggioranza lamentano la confusione tra esperti e virologi, tra chi spiega che il lockdown è inutile e chi, come il consulente del ministro della Salute, Walter Ricciardi, afferma che le misure presa con l'ultimo Dpcm non sono sufficienti. Tutto fermo, dunque, fino al 10 novembre e nessun nuovo Dpcm per domenica primo novembre, festività di Ognissanti.

Al termine della prima decade del mese prossimo il governo e il premier faranno il punto della situazione con il Cts e decideranno come intervenire. Due le ipotesi in campo. La prima, quello più ottimistica, parte dalla speranza che la curva dei contagi sia finalmente sotto controllo. Se così fosse, a partire dal 24 novembre, giorno in cui scade il Dpcm del semi-lockdown, si potrebbe arrivare a qualche riapertura come per i cinema e i teatri, forse le palestre, i parchi naturali e gli impianti sciistici, con la possibilità di estendere fino alle 23 l'orario di apertura per pizzerie, ristoranti e bar.

Ma se i contagi dovessero continuare a crescere, seguendo quanto sta accadendo in Francia dove i positivi da Covid-19 hanno superato la cifra di 50mila unità in 24 ore, a quel punto dal 24 novembre - o anche di prima - si potrebbe arrivare di fatto a un altro lockdown con la chiusura dei confini regionali, il coprifuoco dopo le 18, lo stop ai parrucchieri. L'ultimo baluardo resta la scuola, solo in caso di situazione "drammatica", spiegano fonti della maggioranza, il governo deciderà la chiusura di materne, elementari e medie. Per ora le superiori restano con didattica a distanza almeno al 75%. Sono giorni decisivi per capire se a Natale e a Capodanno saremo tutti chiusi in casa o se ci sarà un parziale allentamento delle restrizioni.