Politica

Crisi con la Russia? Ripassare più avanti. Volpi ha "congelato" il Copasir

Il presidente Raffaele Volpi della Lega non vuole lasciare la poltrona: "Faccio come D'Alema"

Crisi con la Russia? Ripassare più avanti. Volpi ha "congelato" il Copasir

Tra Italia e Russia si è aperta una delicata crisi a causa dello scambio di informazioni segrete tra l'ufficiale Walter Biot e un collega russo, in cambio di denaro. Questo ha provato l'allerta di tutti gli organi competenti per quanto riguarda la sicurezza nazionale. Ma se la Farnesina si è mossa subito, richiamando l'ambasciatore a Roma, il comitato più importante, il Copasir è rimasto fermo immobile. Da ben 70 giorni - si legge sulla Stampa - le porte dell’auletta del più delicato organismo del Parlamento italiano, sono chiuse. Sbarrate. Inaccessibili per i suoi componenti. Uno stallo irrituale, obiettivamente grave: da più di due mesi infatti il Comitato parlamentare predisposto al controllo dei Servizi non si riunisce più e dunque non può esaminare, con la necessaria urgenza e con la consueta riservatezza, tutte le questioni più delicate che riguardano la sicurezza del Paese.

Il presidente del Copasir, il leghista Raffaele Volpi, - prosegue la Stampa - non convoca il Comitato per l’evidente imbarazzo nel quale si trova: la presidenza del Copasir spetta per legge, non per semplice prassi, ad un esponente dell’opposizione, ma da quando la Lega è entrata in maggioranza, Volpi non si è dimesso, come avevano fatto nel passato coloro che si erano trovati nella stessa condizione. Volpi ha chiesto un parere ai presidenti delle Camere, parere che ritarda, ma essendo restato al suo posto, preferisce tenere chiuse le porte del Copasir, temendo forse che le riunioni possano risultare illegittime. Volpi fa appello al precedente del governo Monti nel 2011, quando Massimo D'Alema mantenne la sua carica nonostante il cambio dell'esecutivo. Giorgia Meloni reclama quella poltrona per Fratelli d'Italia, ma la questione resta in stallo.