Politica
Guerra effetti su Italia: gas-luce razionati, pane a 5 euro, code dai benzinai
Guerra Ucraina, il governo valuta anche il worst-case scenario
Guerra Ucraina, non sono da escludere nemmeno razionamenti dei carburanti con lunghe code ai distributori
"Le sanzioni che abbiamo approvato, e quelle che potremmo approvare in futuro, ci impongono di considerare con grande attenzione l’impatto sulla nostra economia". Laconico. Secco. Lapidario. Nell'informativa urgente alla Camera sulla guerra in Ucraina il presidente del Consiglio Mario Draghi, al di là delle dichiarazioni di facciata di solidarietà al popolo ucraina, di fatto abbandonato sotto le bombe russe, come ha detto la notte scorsa il coraggioso presidente Vladimir Zelensky in drammatico video, fa trapelare quello che potrebbe accadere nei prossimi mesi e nelle prossime settimane.
Sul tavolo del governo c'è anche il worst-case scenario, ovvero un periodo di lacrime e sangue per gli italiani, già provati dal caro bollette e dall'aumento dei prezzi dell'energia che ha portato l'esecutivo a numerosi interventi. Se la guerra non dovesse finire in pochi giorni e se ci sarà un secondo pacchetto di sanzioni dell'Occidente - come sempre l'Unione europa segue le indicazioni della Casa Bianca -, con le attese contro-sanzioni annunciate dal Cremlino, le ripercussioni economiche per gli italiani potrebbero essere pesantissime.
Oltre all'ulteriore incremento delle bollette di gas e luce, si potrebbe arrivare alla misura drastica del razionamento del gas e della luce, con i servizi sospesi in alcune aree del Paese (a turno e a rotazione) per alcune aree del Paese. Non solo, nelle previsioni peggiori il prezzo dei carburanti salirà alle stelle con la benzina verda sopra i 2 euro al litro, e il gasolio/diesel solo di poco sotto. Non andrebbe certo meglio per il gas Gpl, già aumentato negli ultimi dieci mesi del 30,2%.
Non sono da escludere nemmeno i razionamenti dei carburanti con lunghe code ai distributori. Senza parlare poi degli autotrasportatori già sul piede sul piede di guerra che potrebbero bloccare i rifornimenti di ogni tipo. Oltre all'energia, le ipotesi sono quelle di un boom generalizzato del prezzo dei primi beni di necessità. Ad esempio il pane potrebbe toccare la cifra record di 5 euro al Kg e per una pizza margherita si potrebbe arrivare a pagare fino a 6-7 euro. Aumenti poi per tutta la filiera agricola e per quella della carne e del pesce, visti i maggiori costi per il trasporto a causa del caro-carburante.
I comuni potrebbero essere costretti a spegnere per diverse ore del giorno l'illuminazione pubblica e tagli e ripercussioni potrebbero esserci anche nei settori del trasporto pubblico locale e anche a lunga percorrenza. Insomma, non è detto che accadano tutte queste cose, ma il governo, come ha fatto capire oggi Draghi in Parlamento, si prepara al worst-case scenario.
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