Politica
Crosetto: "Pronti altri aiuti per Kiev. Fronte Iran-Israele? Mai aperto"
Il ministro della Difesa ospite a "Il Caffè della domenica" torna a parlare dei due conflitti che stanno sconvolgendo l'intero pianeta
Crosetto: "Pronti altri aiuti per Kiev. Fronte Iran-Israele? Mai aperto"
Il ministro della Difesa Guido Crosetto è stato ospite questa mattina a “Il Caffè della domenica” su Radio 24. Tanti i temi affrontati, a iniziare dalla Nato: "Quello che si sta evidenziando è una cosa che io ho detto alla un anno fa: esiste un problema di capacità produttiva occidentale: E’un terzo di quella russa e non è una novità. Io e i miei colleghi, in particolare quello francese, siamo molto delusi dalla capacità di reazione mostrata dall’industria della difesa occidentale. Hanno mantenuto i ritmi dei tempi di pace e solo di recente li hanno aumentati” ha dichiarato il ministro rispondendo alla domanda se l’Italia sia in grado di accontentare la richiesta dell’Ucraina di nuovi sistemi antiaerei. "Noi, come Nato, ci accorgiamo sempre delle cose un anno dopo, questa cosa mi colpisce ogni volta. Alla Nato se uno solleva i problemi e ragiona con la propria testa normalmente non ottiene risposte”.
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Con riguardo al conflitto in Ucraina, invece, Crosetto ha dichiarato: "Ha ragione il segretario generale della Nato Stoltenberg quando dice che investimento in Ucraina non è carità, è un investimento nella nostra sicurezza”. “Faremo tutto il possibile per aiutare l’Ucraina senza andare ad incidere nella capacità di autodifesa di ogni nostra nazione”. “Dò per scontato che ci sarà da parte del governo italiano un ulteriore aiuto all’Ucraina, non so ancora quale, dobbiamo ancora definire cosa riusciremo a dare ma è chiaro che ci sarà”. E ancora: "C’è un decreto che secondo la prassi deve essere preparato dal ministro della Difesa e firmato dal ministro dell’Economia e dal presidente del Consiglio che poi viene illustrato al Copasir”.
Il ministro della Difesa è poi tornato a parlare del Canale di Suez: “Mentre in Italia e nel Mediterraneo stiamo patendo in maniera pesante la parziale chiusura di Suez dovuta agli attacchi degli houti i Paesi nel Nord Europa ne stanno avendo benefici perché le navi una volta circumnavigata l’Africa non entrano nel Mediterraneo ma vanno a Nord”. “Non tutta l’Europa guarda in modo negativo a quanto sta accadendo nel canale di Suez, parlare quindi di Europa unita ed esercito europeo diventa sempre più complesso”, ha aggiunto.
Sul coinvolgimento dell'Iran nella guerra in Medio-Oriente, e in particolare sull'attacco a Israele, il ministro ha ribadito: "Con cauto ottimismo possiamo dire che il fronte Israele-Iran non si è aperto, le ultime vicende sembrano aver esaurito questo scontro che non è mai stato diretto”. “Tra i due Paesi non c’è mai stato uno scontro diretto, Israele non poteva permettersi di aprire un nuovo fronte e l’Iran voleva solo rispondere all’attacco subito in Siria”, ha spiegato.
“C’è la disponibilità all’invio di truppe italiane qualora si volesse creare uno stato palestinese con forze di altri paesi e il nostro ruolo sarebbe importante”. “Noi abbiamo il vantaggio vista la nostra esperienza non solo in Libano ma anche con il popolo palestinese dove ci sono carabinieri, di essere rispettati e considerati terzi, al di sopra delle parti” ha concluso il ministro.