Politica
D'Uva (M5S): "Berlusconi entra nel governo? No, esce dal Centrodestra"
Il deputato 5 Stelle Francesco D'Uva ad Affaritaliani.it. Intervista
Gli amici di Salvini e Meloni - dice il deputato 5stelle - stanno bloccando l'iter del Recovery Fund. Sul fronte sanitario non bisogna abbassare la guardia, il Parlamento perfezionerà la manovra economica
Secondo lei Forza Italia entrerà nel governo?
"Mi sembra una questione ormai superata. Lo ha escluso anche lo stesso Berlusconi. E nemmeno noi ci siamo sottratti ad esprimere la nostra linea: collaborazione con tutte le forze di opposizione che vogliono mostrarsi costruttive in questo momento eccezionale, ma ognuno dalla propria posizione. Premetto che non sbircio mai in casa degli altri, ma una domanda - come diceva qualcuno - sorge spontanea: non è che, più che un'entrata di Forza Italia nel governo, il punto è una sua uscita dalla coalizione di centrodestra? La quale, a sua volta, diventerebbe una coalizione di destra e basta. Estrema per giunta".
Cosa succede in Europa con il Recovery Fund?
"Bisognerebbe chiederlo agli amici di Meloni e Salvini. Solo che mentre quest'ultimo ha, stranamente, il pudore di tacere, la prima si lancia in sperticate quanto improbabili difese di regimi illiberali. Solo per fare comunella con gli amici sovranisti a discapito degli italiani che hanno un reale bisogno di quelle somme, ottenute con tanto impegno dal governo in Europa. E meno male che la stessa Meloni diceva 'la Nazione viene prima della fazione'. L'Ungheria di Orban e la Polonia stanno bloccando i lavori sul bilancio europeo e sul Recovery Fund perché fanno orecchie da mercante e dicono di non voler accettare principi che invece hanno già accettato per entrarci, in Europa: quelli dello stato di diritto. Ossia valori come l'indipendenza della magistratura, la libertà di stampa, il contrasto degli abusi di potere. Altro che le 'radici classiche' di cui parla Meloni".
Emergenza sanitaria, qual è la fotografia attuale?
"Sul fronte dell'emergenza sanitaria, nelle ultime ore sembrano arrivare notizie incoraggianti. Il numero di casi comincia ad appiattirsi, come indicato dall'Istituto Superiore di Sanità. Ma non dobbiamo affezionarci in fretta a questi dati, le strutture sanitarie sono ancora sotto sforzo e ci sono tante morti. La strada è ancora lunga e la soglia d'allerta deve rimanere massima. Evidentemente le misure messe in campo funzionano, ragion per cui dobbiamo continuare a rispettarle con convinzione".
Le misure economiche in campo sono sufficienti?
"A livello economico stiamo vivendo un momento di sofferenza unico. A cui lo Stato sta rispondendo con provvedimenti a mio avviso efficaci, al netto di qualche disfunzione che si è registrata. Dopo l'arrivo dei primi ristori, sta entrando a regime anche il decreto Ristori Bis, mentre ci prepariamo a un Ristori Ter e a un nuovo scostamento di bilancio. La legge di Bilancio, con cui ad esempio allunghiamo fino al 2029 il taglio del costo dei contributi per le imprese del Sud e rifinanziamo il fondo per le PMI, è arrivata in Parlamento. Qui avremo modo di perfezionarla ulteriormente. Intanto il Patto per l'Export voluto dal ministro Di Maio funziona: a settembre 2020 c'è stata una crescita delle esportazioni del +2,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente: +2,8% verso mercati extra-UE (+33 verso Cina e +11 verso USA) e +1,4% verso mercati europei. Inoltre, uno studio di Bankitalia ha evidenziato che per effetto delle misure del governo abbiamo potuto evitare circa 600mila licenziamenti. Nel frattempo stiamo definendo il Recovery Plan italiano. Tutto questo è segno di un governo reattivo, presente a se stesso, responsabile nei confronti di cittadini, imprese e famiglie. Si può fare sempre di più, certo, e siamo qui per questo".