Politica

Dallo scontro sui migranti ai "piazzisti di guerra": tutte le grane di Meloni

Di Paolo Diodati

Lo scontro francese sui migranti, le parole di Andrea Romano e il fisico Rovelli sul primo maggio, fino a Re Carlo III: cosa non torna nella narrazione attuale

Scandalizzato, Borgonovo, titola "Manipolano Orwell, per metterlo al servizio di ciò che combatteva." Infatti Romano credendo di dare una lezione culturale al fascistoide e putiniano Rovelli, ha tirato in ballo Orwell che anche con l'altro celebre romanzo 1984, aveva condannato nazifascismo e altri regimi dittatoriali, in particolare e chiaramente, anche quello comunista della Russia. Ed è questo il suo cortocircuito: non accorgersi che Rovelli, torto o ragione che abbia, combatte contro il pensiero unico dominante che Romano pretenderebbe fosse prima di La Russa e ora di Rovelli. 

Pur cercando di sforzarsi a usare toni gentili, Andrea Romano, dovrebbe dire Incivilis Romanus sum. Giustifico l'affermazione su La Russa che sarebbe, come tanti altri italiani, parzialmente antifascista, con il celeberrimo esempio di Winston Churchill. Nel 1927 dichiarò "Se fossi italiano, sarei stato con lui (Mussolini) dall'inizio. Ora voterei per lui. Il vostro movimento ha reso un servigio al mondo intero." E anche "Mussolini è il più grande legislatore vivente".