Politica
Dazi, la Lega: "Bene Meloni sul dialogo Ue-Usa, ma Trump può riservare trattamenti diversi ai vari Paesi e governi"
Paolo Borchia, capo-delegazione al Parlamento europeo

Paolo Borchia
"Non faccio i salti di gioia pensando ai miliardi che dovremo investire in spese militari, ma non potevamo certo aspettarci di continuare ad appaltare la sicurezza allo zio Sam all'infinito"
"E' sicuramente un ottimo punto di partenza. il dialogo serve su entrambi i livelli: l’Ue ha competenza esclusiva sulla politica commerciale, ma gli Stati Uniti possono decidere di riservare trattamenti diversi ai vari Paesi e governi. Per questo è essenziale che ci sia un rapporto di dialogo continuo tra Roma e Washington, uno strumento non esclude l'altro". Con queste parole Paolo Borchia, capo-delegazione della Lega al Parlamento europeo, risponde alla domanda di Affaritaliani.it sul risultato raggiunto da Giorgia Meloni di far dialogare Usa e Unione europea e se questa sia la strada giusta o se l'Italia dovrebbe anche dialogare direttamente con l'Amministrazione Trump.
"Mi fa sorridere la comunicazione ansiogena da parte di alcuni media mainstream queste settimane, Trump è un uomo d’affari, ha scritto libri al riguardo e sa benissimo che va trovato un equilibrio che non metta nessuno degli attori in campo troppo in difficoltà, la globalizzazione ci ha resi tutti troppo interdipendenti. Una soluzione si troverà sicuramente, ma un riequilibrio parziale della bilancia commerciale Ue-USA è inevitabile. E noi lavoriamo per tutelare imprese, lavoratori e famiglie italiane", spiega l'esponente del Carroccio.
Quanto al sostegno all'Ucraina, all'aumento al 2% del Pil delle spese militari e al rapporto con la Cina, Borchia sottolinea: "Nelle relazioni internazionali, come nella vita, c'è un tempo per tutto. Il sostegno all'Ucraina non è mai stato in discussione, ma ritengo che il tempo delle armi sia passato e che sia giunto il tempo della diplomazia, quella concreta. In un'epoca di ristrettezze di bilancio, non faccio i salti di gioia pensando ai miliardi che dovremo investire in spese militari, ma non potevamo certo aspettarci di continuare ad appaltare la sicurezza allo zio Sam all'infinito. E investire in sicurezza interna è necessario. Per il resto, non ho mai visto piovere dal cielo risultati senza negoziare. Le trattative si fanno con tutti ma il nostro governo non si deve sentire obbligato a chiudere accordi che non siano nell'interesse del nostro Paese. La Cina ha una grossa sovracapacità produttiva che deve sfogare nelle esportazioni e Trump sa benissimo che i dazi a Pechino possono causare un'invasione di prodotti cinesi in Europa: sa benissimo che non gli conviene", conclude il capo-delegazione della Lega al Parlamento europeo.
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