Politica

De Benedetti e il Pd: c’eravamo tanto amati

Di Giuseppe Vatinno

Pd, Enrico Letta? Mi fa pena che sia diventato il punching ball, mi sembra che De Benedetti abbia più colpe del segretario in carico

Pd, De Benedetti spara a zero contro la sua creatura

Incredibile ma vero. In una intervista colui il quale ha distrutto l’informatica italiana e cioè l’Olivetti e che diceva di avere la tessera n.1 del Partito democratico spara a zero contro la sua creatura e garrulo ci informa che “il Pd è un partito di baroni imbullonati da dieci anni al governo senza aver mai vinto un’elezione”.

E noi ingenui che pensavamo fosse un partito che perseguiva il miglioramento delle borgate e del popolo tutto.

Che grande delusione deve essere stata questa per l’Ingegner De Benedetti scoprirlo poi alla sua età.

Ma è possibile che un fugace pensiero non l’abbia mai fatto su questo tema? E poi scopre la brezza delle cime nevate e ancor più garrulo ci informa che: “In campagna elettorale Letta non ha saputo indicare una sola ragione per cui si dovesse votare il Pd, ma solo ragioni per non votare gli altri. Per la sua arroganza e supponenza il Pd ha corso da solo e ha determinato la vittoria della destra, che alla luce dei risultati non era affatto scontata”.

Ora, non è che a me stia molto simpatico Enrico Letta che conobbi in anni più felici al suo think tank in cui si discuteva allora non ideologicamente di Energia e Ambiente, ma sinceramente mi fa pena che sia diventato il punching ball del primo che passa e per sovraprezzo gli sputa pure in un occhio. E poi mi sembra che De Benedetti ce ne abbia di colpe maggiori del povero Letta.

E poi la sparata di routine radical – chic: “Le democrazie moderne sono minate da due mali che le divorano da dentro: le crescenti disuguaglianze e la distruzione del Pianeta. Un partito progressista che non mette in cima al suo programma questi due punti non serve a niente, e infatti fa la fine del Pd”.

Ma perché non le appiana lei le “disuguaglianze” ammollando un bel po’ di milioni a chi c’ha bisogno?

A parte l’Olivetti che vendette alla cinese Wang e poi all’olandese Getronics per fare cassa per poi fare scorrerie in campo energetico e sanitario, lui è stato appunto uno dei padri fondatori del Partito democratico, cioè di quell’unione contro natura tra i DS e la sinistra Dc, confluita nella Margherita e guidata da Romano Prodi.

E quindi è pure colpa sua se si è sfasciato tutto. Ma la cosa a suo modo divertente è che proprio lui dice che il Pd “ha conquistato la borghesia e perso il popolo”. Lui, che è l’esponente più in alto di una borghesia milionaria dice che la sua creatura “ha perso il popolo”.

Divertente, se non fosse invece tragico.

Tragico per chi c’ha creduto – e sono tanti - in quegli ideali che avrebbero portato poi all’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori per mano di Matteo Renzi facendo così un cadere un baluardo dei diritti dei lavoratori.

E siamo sicuri che il buon Carlo abbia goduto come un tacchino infarcito quando Renzi gli ha abolito la norma visto che è un industriale di una certa portata. Eppure ci propina la storiella di un De Benedetti “de sinistra” che manco più le anguille di Comacchio ci credono.

E poi loffio loffio sgancia la bomba, un suggerimento per il Pd, senza manco pagare più il costo della tessera annuale e ti appoggia Letizia Moratti, che – come è noto - è la candidata del Terzo Polo per la Lombardia: «Ho idee politiche da sempre opposte alle sue. Conosco la famiglia Moratti da una vita: da ragazzo andavo al mare a Stintino, l’hotel era loro. Ricordo Angelo: persona simpaticissima, il classico borghese milanese che si era fatto da sé, aveva cominciato commerciando olio usato dei motori e ha finito con due Coppe dei Campioni. Un uomo affascinante per personalità e simpatia. Ero amico dei figli, Gian Marco e Massimo. E ho visto arrivare in famiglia Letizia».

E poi giù contro la Meloni: "E il governo ha fatto solo stupidaggini. Una legge speciale, inutile e incostituzionale, quando la questione del rave era già stata risolta brillantemente dal prefetto di Modena. Una sparata sui contanti, il tetto a 10 mila euro, poi dimezzati. Ora si annuncia un condono. Sui migranti il governo ha fatto una figura da cioccolatai: ha proclamato “non scenderanno mai”, e li ha fatti scendere tutti. Con la Francia ha creato un caso, ci è voluto Mattarella per ristabilire un rapporto almeno formale, e La Russa anziché ringraziarlo l’ha attaccato".

E infine la genialata finale che ha letto su Topolino mentre era in seduta al bagno e cioè: se il Pd appoggia la Moratti lei vince e così manda Salvini in crisi e poi cade il governo (tesi peraltro subito respinta del centrosinistra, che ha scelto l'europarlamentare Pd Majorino).

Sì, come no Ingegnere, come quando ha fatto la genialata sull’Olivetti.