Politica

De Mita da destra a sinistra, come un Mastella qualsiasi

In Campania, Ciriaco De Mita e l'UDC, in vista delle elezioni regionali di fine maggio, hanno lasciato il centrodestra e sosterranno il candidato del centrosinistra, il renziano Vincenzo De Luca, per 20 anni Sindaco di Salerno.

Non è il primo "cambio di casacca" di De Mita : nel 2000 si schierò con la sinistra e nel 2010 con la destra. Ormai, soprattutto nel Sud, sono, quasi del tutto, sparite le motivazioni ideali e la passione politica. Prevalgono le esigenze personali dei "cacicchi"(così D'Alema definì i notabili locali), i municipalismi, le clientele. L'approdo di De Mita nell'alleanza, che appoggia De Luca, rispetto ai molto frequenti "salti della quaglia", provoca maggiore sconcerto per 2 ragioni.

Non molto tempo fa, il candidato a governatore del PD parlò dell'ex leader della DC come del "più grave problema politico della Campania, negli ultimi 40 anni". In secondo luogo, De Mita, che Gianni Agnelli definì "l'intellettuale della Magna Grecia", è sempre stato considerato, con rispetto, da amici ed avversari, come un esponente politico di un livello superiore rispetto ai Mastella e ad altri "peones" i quali, molto spesso, sono stati protagonisti di "ribaltoni" con motivazioni tutt'altro che nobili, tra le cause della sfiducia dei cittadini nei confronti dei politici e dell'aumento dell'astensione dal voto.

Pietro Mancini