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Politica
Decreto Carceri, intesa in maggioranza: opposizioni sulle barricate

Dl Carceri: opposizione ancora su barricate via da Commissione

Opposizioni ancora sulle barricate, in Senato, per il dl Carceri, dopo i no della maggioranza a tutti i duecento emendamenti presentati da Pd, Iv, M5s e Avs. La minoranza, tutta, chiede che la partita si riapra in Aula, dove il provvedimento deve approdare lunedì prossimo, 29 luglio, e annuncia che ripresenterà tutte le proposte di modifica. Non solo, avanza anche la richiesta di anticipare, per dare più tempo al dibattito, la discussione in Assemblea. Intanto, alle 14 non parteciperà al prosieguo dei lavori in commissione: contesta il ‘modus procedendi’ e il merito del dl considerato allo stato solo una ‘cornice vuota’. Poi lancia un avvertimento alle forze di governo: il no della maggioranza è un no non all'opposizione ma a fare qualcosa "per la situazione drammatica" in cui versano le carceri, a "fare qualcosa di concreto" per il sovraffollamento. C'è una "responsabilità della maggioranza - è la denuncia - che non è solo politica ma è morale" perché il dl così com'è "non fa nulla". E ancora: la maggioranza "sta dicendo no anche al Presidente della Repubblica che pochi minuti fa ha parlato delle carceri invitando la politica a non chiudere gli occhi". Non si manca di rilevare l'assenza del Ministro della Giustizia Carlo Nordio dai lavori della commissione: "è assurdo che sia venuto una sola volta in commissione da inizio legislatura". A spiegarlo ai cronisti con voce unanime sono Anna Rossomando e Walter Verini per il Pd, Ada Lopreiato per M5s, Ivan Scalfarotto di Iv, Ilaria Cucchi per Avs.

Intanto, stamattina, sul dl Carceri - per il quale non viene affatto escluso che si possa andare verso la fiducia - scintille in Transatlantico fra i Dem Rossomando e Verini e il Guardasigilli Nordio a cui è stato chiesto di aprire alle proposte dell'opposizione. Un botta e risposta che si è riprodotto nell'Aula del Senato tra le opposizioni e la presidente della commissione Giustizia Giulia Bongiorno. "Ieri sera in commissione Giustizia è accaduto quello che purtroppo avevamo denunciato: la maggioranza, lasciando inascoltati i gruppi di opposizione, non ha accolto alcun emendamento, non ha consentito un confronto necessario sul provvedimento. Visto che la commissione ha abdicato alla sua funzione, chiediamo di accelerare l'arrivo del provvedimento in Aula e di far venire il ministro Nordio", ha detto il capogruppo del Pd Francesco Boccia. "Il dibattito sugli emendamenti è stato fatto pro-forma - ha detto il capogruppo M5s Stefano Patuanelli - bocciando tutto quanto le opposizioni hanno proposto. Scopriamo dalle agenzie che il tema politico che divideva la maggioranza è stato risolto con delle riformulazioni e che quindi tutto va bene madama la marchesa. Forse prima di annunciarlo alle agenzie un passaggio in commissione per rendere edotte le opposizioni di quelle riformulazioni sarebbe stato opportuno". "È stato detto che non c'è stata correttezza istituzionale perché sono state annunciate alle agenzie delle riformulazioni. Errore - la replica di Bongiorno - In realtà stamattina c'è stata commissione, sono state fatte le riformulazioni ma mancava l'opposizione". Ai giornalisti la minoranza ha poi dichiarato con Anna Rossomando: quanto sta accadendo dimostra che "siamo ancora al devono marcire in carcere". "Stanno dicendo no anche al Presidente della Repubblica che ha invitato la politica a non chiudere gli occhi", ha detto Walter Verini. "Il no è un no alle gravissime situazioni di sofferenza delle carceri", ha notato ancora Rossomando. "C'è una responsabilità del parlamento che non è solamente politica, è anche morale. Finché il decreto sarà così e non andrà a incidere sulla situazione, non vogliamo condividere la responsabilità morale di non fare nulla davanti a una tragedia", ha osservato Ivan Scalfarotto, di Italia Viva. "Siamo arrivati a 58 suicidi, non si può continuare in questo modo", ha sottolineato Ilaria Cucchi. E Lopreiato ha parlato di una "cornice" vuota, per poi rispondere ai cronisti: "è assurdo che Nordio sia venuto in commissione una sola volta da inizio legislatura ed era obbligatorio. Su un argomento così importante credo che sia inaccettabile che non venga in commissione". Allo stesso modo, ha sottolineato Scalfarotto, del garante dei detenuti che ha declinato l'invito della commissione.

Dl Carceri: vertice maggioranza al Senato, 'trovata sintesi'

Sul dl Carceri la maggioranza trova un'intesa per riformulare "in senso restrittivo", le proposte avanzate da Forza Italia. Si è svolto infatti al Senato un vertice con il Guardasigilli, Carlo Nordio, e la presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno. "La maggioranza è assolutamente coesa. Abbiamo soltanto individuato alcune sintesi sugli emendamenti in modo da trovare una soluzione condivisa fra i vari schieramenti, circoscrivendo un po' alcuni emendamenti di Forza Italia, con una formulazione che ha trovato una ampia condivisione. Sono stati un po' ristretti", ha detto Bongiorno. La commissione è sospesa per i lavori d'Aula. "Esprimiamo soddisfazione per la sintesi e la coesione in maggioranza", ha sottolineato anche il viceministro Francesco Paolo Sisto. "Si è trovata una sintesi politica soddisfacente per tutti. Siamo in fase di riformulazione", ha spiegato. Gli emendamenti 'azzurri' sono quelli che contengono misure deflattive rispetto al sovraffollamento carcerario.






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