Politica
Nasce il cantiere 'La Nostra Destra'. Il programma e gli obiettivi. Documenti

La divaricazione tra politica e cultura è stata uno degli errori imperdonabili della destra italiana
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LA NOSTRA DESTRA è un cantiere aperto per invertire il metodo adottato sin d'ora nel centro destra e per tentare un percorso comune di sintesi.
Le ultime elezioni amministrative hanno dato un segnale inequivocabile, la voglia di cambiare e di rinnovare. Il centro destra non è stato in grado di interpretare il salto d'epoca, non è stato capace di utilizzare i nuovi mezzi di comunicazione, di attualizzare i valori di riferimento, di rinnovarsi nella propria classe dirigente e di dare risposte concrete ai problemi dei cittadini.
La parola rottamare è una parola sbagliata perché non si possono gettare le esperienze e, quindi, le persone ma è pur vero che le generazioni che hanno segnato il percorso politico degli ultimi anni hanno fallito in alcuni passaggi fondamentali.
La divaricazione tra politica e cultura è stata uno degli errori imperdonabili della destra italiana.
Non ci arruoliamo tra coloro che sostengono che la diade (destra e sinistra) siano categorie superate. La buona notizia che emerge dal documento GLI STATI DI AVANZAMENTO, che è il nostro documento politico, sta proprio nel registrare che la Destra non viene più percepita in Parlamento, dove i vari leader dicono più o meno le medesime cose o sostengono le stesse tesi ma continua a esistere nella società, in quella che amiamo definire una differenza antropologica tra un soggetto di destra e sinistra.
Le nuove generazioni sono convinte che non è sufficiente rimettere insieme i cocci di fallimenti diversi per tentare di strappare un successo e sono consapevoli della grande cultura politica della destra italiana. Sono i giovani che debbono far germogliare di nuovo la speranza e per raggiungere questo obiettivo dobbiamo interpellare gli intellettuali, riferimento di questa area politica, e chiedergli di ragionare e di scrivere una nuova carta di valori che non siano negoziabili.
Parlare di federazione di partiti o di lista unica se non partiamo prima dai contenuti significa semplicemente ripercorrere una strada che ci ha portato in alcuni casi a vincere per poi non essere in grado di amministrare. Vedere continuamente calpestati i nostri valori o, ancor peggio, mercanteggiarli è un esercizio già sperimentato e da non ripetere.
L'obiettivo del cantiere LA NOSTRA DESTRA oltre la nuova carta dei valori non negoziabili e di lavorare su una piattaforma programmatica che possa tentare di riunire le tante destre cercando di dare risposte chiare su alcuni argomenti.
Quali riforme costituzionali servono all'Italia? Come vorremmo interpretare la nuova cittadinanza? Come ci poniamo dinanzi al fenomeno della nuova immigrazione? Come vorremmo cambiare l'Europa? Quale riforma fiscale adotteremmo? Qual' è la nostra posizione sul concetto di famiglia? Quali ricette poniamo in campo per rilanciare l'economia e per creare lavoro soprattutto per i giovani? Come vorremmo riformare la legge Fornero sulle pensioni? Che idee abbiamo per sviluppare il SUD? Che ruolo dovrebbe avere l’Italia nei confronti della Libia’? Come contrastare efficacemente l’Isis? e tante altre domande a cui la destra italiana dovrebbe dare delle risposte.
Un cantiere aperto di confronto in un quadro valoriale ben definito senza inseguire il M5S per trovare una terza via tra le sabbie mobili in cui si è impantanato il centro destra nella sua disorganizzazione, nel mancato ricambio generazionale, nel non essere al passo con i tempi e l'inconcludenza della democrazia smart che risulta essere poco rappresentativa.
Se partiamo dal presupposto che l’era del Berlusconismo è finita dobbiamo interpretare la politica partendo da basso e non dall’alto. La crisi dei leader nasce dal vuoto culturale e politico che si è creato intorno poi gli annebbiamenti politici e le questioni anagrafiche fanno il resto.
Dobbiamo uscire da questo stato di depressione, da questa impotenza dettata dall'attesa di un treno che non arriverà mai o da un evento miracoloso che possa rimettere in gioco la possibilità di una rinascita.
Dobbiamo reagire e guardare con maggiore attenzione alle tre piazze. La piazza del non voto, del civismo nazionale, e la piazza valoriale del Family Day.
La destra e il centro - destra devono partire dalle idee per tentare di raggiungere una serie di sintesi da sottoporre al nostro elettorato attraverso le primarie del programma mettendo insieme il vecchio sapere, le nuove energie e la nuova comune volontà.
SILVIA PISPICO
Referente Nazionale