Politica
Di Battista sbarca a teatro e incanta tutti col "pippone" sul caso Assange
L'ex pentastellato fa sold out con lo spettacolo su Wikileaks, e un monologo che ripercorre il "gomblotto" di cui è stato vittima il fondatore
Di Battista sbarca a teatro. Ecco perchè Assange è solo un "pericoloso spione"
Le componenti del minestrone complottistico ci sono tutti. Compare anche la mitica “Cia”, il “Deep State” l’”industria delle armi” e probabilmente Donald Trump, Steve Bannon, Nonna Papera e Paperino. Per fortuna non ci sono gli alieni mentre qualche dubbio sui Lupi Mannari e Dracula c’è. Ma del resto il Movimento Cinque Stelle non è nuovo alla teoria dei “gomblotti”. Basta pensare a quando Virginia Raggi pensava che ci fosse a Roma in atto un “gomblotto” ai suoi danni organizzato dai frigoriferi lasciati in strada. Di Battista sa benissimo cosa servire al suo pubblico di creduloni e così gli ha confezionato questo spezzatino avvelenato con tanta demagogia e tanto, appunto, complottismo populista.
Ma ripercorriamo brevemente la “carriera” di Assange. Nasce nel 1971 a Townsville, in Australia. Ufficialmente è un giornalista, programmatore attivista” che ha fondato WikiLeaks. Si tratta di una organizzazione mondiale che riceve documenti protetti da segreto di Stato, militare, industriale e bancario e poi li pubblica sul sito. I documenti sono inviati da spioni interni agli Stati o ad altre organizzazioni e hanno la conseguenza di destabilizzare il mondo e mettere in crisi la democrazia.
Nel 2010 Assange balza agli onori della cronaca mondiale per avere reso noti documenti USA secretati tramite l’ex militare Bradley Edward Manning, che si fa chiamare ora Chelsea Elizabeth Manning, dopo aver detto di sentirsi una donna. Nel 2013 il soldato si è beccato 35 anni di carcere per spionaggio e subito dopo ha poi scoperto –a sua insaputa- di essere donna. Scarcerato dopo sette anni di detenzione è stato graziato da Barack Obama ma è ritornato in carcere, fortunatamente, nel 2020 dopo aver rifiutato di testimoniare in vicende connesse con WikiLeaks, ma purtroppo, dopo aver finto un suicidio, è tornato libero. Naturalmente, nel “mondo alla rovescia in cui viviamo”, è stato candidato tre volte al premio Nobel per la Pace, ma fortunatamente non lo ha mai vinto.
Ma torniamo al nostro Assange. Anche lui è stato chiaramente candidato al Nobel per la Pace per la sua attività di spione compulsivo. Nel 2010 è stato incarcerato in Gran Bretagna per una storia di uno stupro in Svezia e per la richiesta estradizione in Usa e nella stessa Svezia. Il furbacchione scappa nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra chiedendo asilo politico e lo ottiene. Nel 2015 Assange cerca l’aiuto della Francia, che come noto aiuta e protegge i terroristi ma stavolta non ottiene nulla. Per vendetta nel 2016 WikiLeaks pubblica mail riservate di posta elettronica ricevute ed inviate dalla candidata del Partito Democratico Usa Hillary Clinton. Anche grazie a questo attacco viene eletto il repubblicano Donald Trump.