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Politica
Simone Di Stefano ad Affari: "Vogliono appaltare gli italiani"
Simone Di Stefano (Casa Pound)

Abbiamo intervistato il vicepresidente di Casa Pound Italia Simone Di Stefano sulla manifestazione avvenuta ieri davanti al Senato per la discussione sul disegno di legge sullo ius soli e cioè il diritto ad essere cittadini per il solo fatto di essere nati in una nazione.

 

D: Di Stefano cosa è successo ieri davanti al Senato?

R: Abbiamo manifestato pacificamente contro questa legge, lo ius soli, che mira a sostituire gli italiani.

Nonostante questo abbiamo avuto delle manganellate dalla polizia.

 

D: Lo ius soli c’è in diversi stati. Usa, Uk, Francia. Perché secondo lei non funzionerebbe in Italia?

R: Intanto perché già non funziona fuori. Negli stati citati vige di fatto la sharia nelle comunità islamiche e vorrebbero importare questo stato di cose anche in Italia favorendo il terrorismo come le ultime vicende ci hanno mostrato.

 

D: Ma negli Usa funziona, forse perché è diverso il processo di formazione storica di quello stato?

R: Dobbiamo ricordarci che i primi americani hanno sterminato i nativi, altro che ius soli.

 

D: Quale norma contestate di più?

R: È l’impianto generale che non va bene. Si vogliono sostituire gli italiani.

 

D: Forse per rimediare al calo demografico?

R: Ed allora ci sono altre soluzioni. Ad esempio noi abbiamo proposto una legge per cui si danno 500 € a figlio da 0 a 16 anni senza “appaltare” i nuovi italiani ad altri.

 

D: La Lega ha fatto una forte opposizione in Senato allo ius soli con cartelli e occupazione anche fisica del tavolo della Presidenza. L’ onorevole Centinaio -che è il capogruppo della Lega al Senato- (ed in verità anche la ministra Fedeli) sono rimasti contusi, il senatore Volpi è stato espulso. Avete una comunanza di intenti su questa tematica?

 

R: Con il senatore Volpi c’è un ottimo rapporto con Centinaio invece no ma al di là di questo siamo molto contenti di quello che ha fatto la Lega Nord.

 

D: Dunque dopo le ultime vicissitudini c’è un riavvicinamento politico tra voi?

R: Il dialogo può continuare a patto che si rompa con Silvio Berlusconi perché siamo in due ottiche completamente diverse.

 

D: Berlusconi è un europeista convinto e, nonostante tutto, seguace della Merkel e della Ue.

R: Appunto. Invece noi siamo contro l’Ue che riteniamo la causa di molti dei guai che abbiamo anche noi in Italia. L’Ue controlla il grande capitale, le banche, la Merkel se potesse metterebbe lo ius soli anche domani in Germania. Vogliono controllarci e guidarci dall’esterno.

 

D: Questo di un complotto europeo orchestrato dai “poteri forti” però mi sembra una tematica grillina…. Secondo lei il M5S è di destra?

R: Il M5S non è né di destra né di sinistra, sono una banda di comunisti mancati. Di Maio, Fico, la Taverna sono dei “comunisti globalisti” e cioè non comunisti in senso della dialettica materialista marxista ma nel senso moderno della globalizzazione e quindi a favore del capitale.

I “comunisti” -secondo me- vanno da Soros ai centri sociali. Diverso è il caso di Grillo ma è contornato da questi elementi.

 

D: Però ieri Virginia Raggi ha detto che ci vuole una stretta su immigrati e Rom.

R: Noi siamo d’accordo con lei. Peccato che a dicembre diceva l’opposto come per lo Stadio.

 

 

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simone di stefano casa poundius soli





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