Politica
Dopo le elezioni comunali/ E l’Italia si scoprì “fascista”
Quella che esce dalle amministrative non è solo e tanto la caporetto del Pd, di Elly Schlein, ma è soprattutto la vittoria di quella destra che ancora fa paura
Elezioni amministrative, non c'è nessun effetto Schlein: la premier tiene ancora banco con le idee conservatrici
“Tanto tuonò che piovve”. Continuavano a invocarlo, con grandi titoloni e preoccupazioni di ogni sorta. Il “Fascismo”. E alla fine, in un modo o nell’altro, la paura si è concretizzata. Perché quella che esce dalle amministrative non è solo e tanto la caporetto del Pd, di Elly Schlein, ma è soprattutto la vittoria di quella destra che ancora fa paura. Lo spettro “nero” che i giornaloni di sinistra, gli scrittori rossi hanno chiamato in causa più volte non solo ha stracciato i dem alle urne, ma ha dimostrato una grande verità: gli italiani, un po’ fascisti, lo sono.
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Non c’è nessun “effetto Schlein”, anzi a non essersi esaurita è l’onda, potente, di Giorgia Meloni, e di quel centro-destra che gli italiani vogliono. Piaccia o non piaccia, la prima donna premier tiene ancora banco con le idee conservatrici, che piacciono al bel Paese. “Fasciste”? “Antidemocratiche”, urlano gli scrittori “rossi”. Comunque se ne parli, sono evidenti due cose: la prima è che quella del Pd, di Elly Schlein e di tutti coloro che l’hanno issata a paladina delle riforme, è stata una vera e propria caporetto. Ma la seconda, quella più importante, è che la destra ha vinto di nuovo. In barba, o grazie, ai continui “al lupo al lupo” di una stampa aprioristicamente contro che ha servito il migliore degli assist alla (pardon, al) premier.