Politica
Dopo lo strappo col Pd, Calenda crolla al 2%. Indecisi e astenuti al 38,7%

L'83% del campione ha perso fiducia nella politica. Mattarella e Draghi sono le due figure considerate maggiormente credibili
Sondaggio: i litigi nel centrosinistra favoriscono il centrodestra
La scelta di rompere col Pd, che ha diviso la strada di Azione da quella di +Europa, non sta portando bene a Carlo Calenda. E' quanto emerge sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24 sulle intenzioni di voto: la coalizione di centrodestra - rispetto alla scorsa rilevazione - cresce grazie all’avanzamento della Lega e di Forza Italia mentre arretra il centrosinistra, prevalentemente a causa dell’uscita del leader di Azione Carlo Calenda. Quest’ultimo partito e +Europa sono stati sondati separatamente nell’ottica di una scissione imminente e sommati perdono 1 punto percentuale mentre cresce il M5S. Nel dettaglio, FdI resta stabile al 24,2%, il PD scende al 22,3% (-1,1%). La Lega registra un 14% (+0,5%) mentre il M5S ottiene il 10,6% (+0,7%). FI raggiunge l’8,9% (+0,9%); Sinistra italiana/Europa Verde si attesta al 3,9% (-0,1%); ItalExit al 3,2% (+0,6%); Azione al 2% (la scorse settimana era stata rilevata con +Europa), Italia Viva al 2,2% (-0,4%); Impegno Civico all’1,5% (- 0,3%); +Europa all’1,6% (la scorse settimana era stata rilevata con Azione); Noi con l’Italia – L’Italia è al Centro allo 0,8%; Unione Popolare allo 0,7%; Udc – Coraggio Italia allo 0,3%. La quota di indecisi e astenuti è pari al 38,7%.
Sondaggi: cresce il fronte dell'astensione
I due temi principali responsabili del progressivo aumento dell’astensione sono – in base al sondaggio - gli interessi particolari dei politici (52%) e il non mantenere da parte dei partiti gli impegni assunti (49%). L’accordo sulla priorità di questi due punti è unanime, con un picco tra gli elettori del Movimento 5 Stelle (38%). Questo è vero per chi vota, ma in maniera più sfumata anche per chi non vota, dove pesa anche invece il problema della crisi della rappresentanza (29% chiede un mantenimento delle promesse elettorali, il 27% cerca un partito che lo rappresenti). Ad ogni modo, il desiderio di andare alle urne non è particolarmente predominante tra gli italiani (47% hanno poco o nessun entusiasmo, 46% ne hanno abbastanza o tanto), ma tra gli astenuti l’indifferenza per le elezioni raggiunge l’89%.
Sondaggio: l'83% non si fida più della politica
Dallo stesso sondaggio, emerge che gli italiani hanno pochissima fiducia nella politica (83%), anche tra quelli che comunque votano: una sfiducia che spesso si tramuta in rabbia, soprattutto tra i votanti (60%). E’ quanto emerge dal sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24, diffuso oggi dal canale all news, dal quale, inoltre, si capisce che gli italiani sono anche estremamente sfiduciati su quello che sarà il futuro dell’Italia dopo le elezioni che il 53% ritiene ben peggiore di quello delle altre due grandi nazioni dell’Unione Europea, ovvero Francia e Germania.
Sondaggio: Mattarella e Draghi i più credibili
Per il sondaggio, le figure in cui le persone ripongono ancora maggiormente fiducia sono il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (62%) e Mario Draghi (56%). Seguono: Giorgia Meloni (40%), Silvio Berlusconi (36%), Giuseppe Conte (35%), Matteo Salvini (32%), Enrico Letta (25%), Luigi Di Maio (19%), Matteo Renzi (15%) e Carlo Calenda (16%).
Nota metodologica: Sondaggio di 1.000 interviste svolte tra il 5 e il 7 Agosto 2022 su un campione rappresentativo della popolazione italiana, suddiviso per quote di genere ed età incrociate, stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore generale è del +/- 3,1%, con un intervallo di confidenza del 95%.